Sono passati nove anni ormai dallo sfolgorante debutto "The metal opera part I". Piomaborono nello scenario europero e mondiale come un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Il promotore di questo progetto "opera metal" è Tobias Sammet leader e cantante dei power metallers Edguy, da cui gli Avantasia riprendono in parte lo stile attraverso l'utilizzo di elementi sinfonici. I primi due album furono un successo, a cui seguì "The scarecrow", discreto album di power metal. Ora nel 2010 gli Avantasia si riaffacciano sul mercato discografico con un doppio album: la prima parte di esso è intitolata The wicked symphony e vede come di consueto innumerevoli guest star che prestano le loro capacità per l'album in questione.

Rispetto ai due "Metal opera", il livello qualitativo è sceso, ma allo stesso tempo rispetto a "The scarecrow" è tornato a salire. The wicked symphony porta con sè l'alleggerimento del sound che in parte era iniziato con il lavoro precedente: il power metal va quasi a diventare "hard rock power", creando una miscela un po' inusuale ma che riesce a convincere, sebbene in alcuni punti la formula risulta abbastanza scontata.

Il quarto capitolo in casa Avantasia si apre con la titletrack, oltre nove minuti di sinfonia e potenza, dove chitarra e voce creano un legame piacevole ed inscindibile. Emerge il timbro caldo e potente di Jorn Lande che presterà la sua voce anche in altre canzoni del disco. Un inizio coinvolgente a cui segue una song altrettanto valida come "Wastelands" dall'inizio melodico e dall'incidere classicheggiante. Il discorso sulla qualità della composizione si chiude ascoltando l'inconfondibile voce di Micheal Kiske. "Scales of justice" e "Dying for an angel" scorrono via in modo abbastanza anonimo: due episodi di power metal ben suonato ma senza particolari acuti. Tutt'altro discorso per l'accoppiata progressive "Blizzard on a broken mirror" e "Runaway train" che ci mostrano una band in forma, capace di non annoiare anche se alle prese con tracce più articolate. Inoltre le ugole di Matos e Kiske pongono la firma sulla validità di codeste song. Da quì in poi l'album perde in tono e le restanti song non fanno sussultare per originalità, sebbene non si discute sulla loro qualità: coinvolgenti, melodiche, trascinanti ma con quell'alone di già sentito che sembra ormai un'etichetta da portarsi dietro.

Non siamo certo di fronte ad uno dei capolavori del genere ma The wicked symphony resta un buon album di power metal, uno dei migliori di questo 2010. Gli Avantasia si erano posti come una band che potesse riportare in auge questo genere. Con "The scarecrow" si erano perse le speranze. Che questo sia un segno di risveglio?

1. "The Wicked Symphony" (9:29)
2. "Wastelands" (4:43)
3. "Scales Of Justice" (5:05)
4. "Dying For An Angel" (4:31)
5. "Blizzard On A Broken Mirror" (6:06)
6. "Runaway Train" (8:44)
7. "Crestfallen" (4:04)
8. "Forever Is A Long Time" (5:06)
9. "Black Wings" (4:39)
10. "States Of Matter" (3:59)
11. "The Edge" (4:13)

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