Volevo spezzare un lancia a difesa di "una certa musica italiana" che generalmente viene poco considerata su questo sito. Non parlo di Gigi D'Alessio, Mino Reitano o Massimo Ranieri (che ovviamente non viene nemmeno nominata!), ma di un'altro modo di fare e concepire la musica italiana di derivazione melodica e "da operetta" che vanta interpreti quali Paolo Conte, Giorgio Gaber, Vinicio Capossela e pochi altri tra i quali La Piccola Orchestra Avion Travel, appunto.

Questo "Vivo di Canzoni" pubblicato nel '97 racchiude la crema del lavoro realizzato dalla Piccola Orchestra Avion Travel, banda casertana unica e anomala nel panorama italico contemporaneo, con estratti dai tour in Italia e all'estero, soprattutto in Francia e Germania, dove la band di Caserta ha ormai numerosi estimatori. Da ascoltare con orecchie fini e attente, per riuscire a cogliere i passaggi e la classe negli arrangiamenti sempre misurati, originali e attenti nell'aspetto compositivo ed esecutivo in un "amalgama" di suoni, arrangiamenti e orchestrazioni che hanno pochi rivali in Italia (e forse all'estero!). Questa band, formata sulle spoglie di vari gruppi rock alla fine degli anni 80, è formata da: Peppe Servillo - voce suadente e molto carismatica con forte teatralità e presenza scenica, Fausto Mesolella - chitarra acustica con amori e disgressioni nel flamenco e nel jazz, Peppe D'Argenzio - sax caldo e misurato, Domenico Ciaramella - batteria sempre garbata e pertinente capace perfino di assentarsi in alcuni brani e parecchi passaggi, Mario Tronco - piano sempre ben calibrato e parco nell'esecuzione. Infine una nota di merito a Ferruccio Spinetti al Contrabbasso, che di classe e bravura ne ha da vendere.

Incredibile poi, come in tutti questi anni, il gruppo non si sia mai "sputtanato" con operazioni di basso profilo, ma che abbia sempre tenuto alta la bandiera dell'ispirazione realizzando dischi sempre all'altezza. Raro esempio di qualità e coerenza, difesa ad oltranza dal gruppo anche di fronte a scelte economicamente più remunerative ma di dubbio valore artistico (i famosi "Hit per l'Estate", ad esempio. . . ). Questo live, oltre a brani originali del gruppo, ci presenta una carellata piacevolissima di cover italiane: da Celentano con "Storia d'Amore" (quasi più bella dell'originale!) a "Cosa sono le nuvole" su testi di Pasolini (bella e fortemente evocativa). Ci sono poi canzoni belle e leggere, ricchissime di arrangiamenti che ricordano certi passaggi del quartetto Cetra ("Scherzi d'affitto") o pezzi che sembrano ricalcare la poetica del miglior Gaber Nazionale ("La Conversazione") o il miglior Paolo Conte ("Cuore grammatico"). Insomma più che un disco, una vera chicca di bravura di altissimo livello compositivo e realizzativo con picchi di bellezza e classe mai raggiunti da un live italiano. Un vero esempio di buona musica "italiana" da esportazione che, per un motivo o per l'altro, non si capisce il perchè sia poco conosciuto all'Estero benchè abbia tutti i numeri per "sfondare" (Orecchiabilità, gusto "melodrammatico", belle sonorità, teatralità, buiona resa dal vivo. . . tutte le cose che vengono riconosciute e apprezzate agli artisti italiani di successo). Ma forse i meccanismi di promozione fuori Italia sono ben più complessi e carichi di compromessi che i nostri difficilmente riescono ad accettare. Forse è meglio così: meglio degli "italianissimi" Avion Travel di questo livello, che non una "Avion Travel International" che duetta con Elton John sciorinando mielose melodie per il Mercato Internazionale. . . anzi, dirò di più: conserviamoci queste chicche "per noi" e non diciamolo troppo in giro che appena si sparge la voce in America, questi yankee si compreranno loro, Caterina Caselli e tutta la Sugar a suon di dollaroni. . . quindi shhh, parliamo sottovoce e preserviamoci queste "bellezze italiche" finche possiamo. . . io non vi ho detto niente eh?

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