Blaze Bayley
The Man Who Would Not Die

Sono rimasto di sale quando mi sono imbattuto nella cover del nuovo disco dell'ex Iron Maiden. Una visione improvvisa, durante la solita passeggiata pomeridiana post-lavoro, che mi ha spinto ad acquistare incuriosito il cd. Ero infatti convinto che questa volta (dopo lo split con la sua band solista) Blaze Bayley non si sarebbe mai più rialzato. Ero certo che avrebbe alzato bandiera bianca e si sarebbe lasciato andare ritirandosi dalla scena heavy per ritrovarsi a cantare a destra e manca in locali semi deserti le cover dei bei tempi andati. E invece no.

Questo singer britannico sputtanato immeritatamente dai più quasi per partito preso che per reale conoscenza ed oggettiva tecnica canora è un osso duro che difficilmente getta la spugna di fronte alle difficoltà che gli si parano davanti. La sua determinazione è davvero impagabile e dopo l'ennesimo stop lo ritroviamo in vetrina dei negozi specializzati pronto a ripartire con il quarto studio album solista "The Man Who Would Not Die". Sinceramente non so se questo disco sia una sorta di concept (mi pare sia stato pubblicato un film con un titolo simile), oppure no. Quello che è certo è che il titolo calza a pennello con la capacità di ripartire del cazzuto artista in questione. E' una specie di highlander: devi staccargli la testa per mandarlo fuori dal mercato discografico. Non gli è bastata la batosta con i Maiden e non è servito a niente il già citato split avvenuto con la sua band solista "Blaze" dopo l'uscita del buon "Blood & Beliefs" risalente al 2004. Anche se tutti i musicisti hanno lasciato il nostro amico al palo, questi si è rimboccato le maniche e dopo quasi 4 anni è pronto per ripartire con una line up fiammante e la stessa carica degli esordi.

Il risultato è come al solito di livello alto, molto alto ed è altrettanto probabile che come sempre pochi si fileranno questa scarica di genuino heavy metal. Spendiamo qualche riga per incuriosire e non annoiare. Musica come al solito massiccia, che richiama in alcuni casi Iron Maiden ("Blackmailer" e "Smile Back At The Death") e vira talvolta verso un rock pesante, oscuro e potente che viene interpretato con grande convinzione canora tenorile. Un disco che non è costruito a tavolino, ma trasuda passione e voglia di fare; ovviamente questa peculiarità si riflette nel bene, con un buon numero di brani di ottima fattura e diversi tra di loro (come la ipnotica "A Crack In The System", il fulmine "Robot", la hit "While You Were Gone" e la complessa "Smile Back At Death"), ed anche nel male con un'esagerazione nel numero di tracce che tende inevitabilmente ad appesantire il tutto.

Un'ora abbondante è eccessiva, non lo nego, ed il taglio di qualche traccia ("Voices From The Past" e la conclusiva ed insipida "Serpent Hearted Man") avrebbero a mio parere reso ancora più piacevole l'ascolto del suddetto prodotto. Ma Blaze è così e bisogna accettarlo per la sua carica e voglia di cantare sano heavy metal senza compromessi. Io sono sicuro che con il tempo conquisterà un bel po' di hard rockers e amanti di un metal molto muscolare e oscuro. Un cd che sarebbe un peccato non ascoltare. Io ne scrivo bene sperando senza troppa convinzione che qualcuno voglia buttarci un orecchio per mera curiosità. Non sarà al livello dei vecchi Iron Maiden, ma di certo non raggiunge gli abissi degli ultimi. Una buona, ottima via di mezzo.         

3 stelle e mezza

1. The Man Who Would Not Die (4:35)
2. Blackmailer (4:43)
3. Smile Back At Death (7:38)
4. While You Were Gone (5:27)
5. Sam
urai (5:39)
6. A Crack In The System (5:53)
7. Robot (3:10)
8. At The End Of The Day (3:39)
9. Waiting For My Life To Begin (5:10)
10. Voices From The Past (5:55)
11. The Truth Is One (4:22)
12. Serpent Hearted Man (6:15)


  • Orwell
    19 lug 08
    Recensione: Opera:
    mmm.. che merda..
  • gbrunoro
    19 lug 08
    Recensione: Opera:
    Ho avuto modo di vederlo suonare a Trezzo (apriva per Satriani) e devo dire che non mi è dispiaciuto: un bel heavy metal sporco e cattivo. Ottima band. Lui è proprio rock & roll, panzone all'inverosimile e pieno di grinta, dopo il concerto si è buttato giù un centinaio di birre e si comportato da amicone un po' con tutti. A suo modo un personaggio davvero niente male.
  • dark schneider
    19 lug 08
    Recensione: Opera:
    "The man I would like to see die"
  • paloz
    19 lug 08
    Recensione: Opera:
    La sua voce ha sempre fatto schifo. Già dai tempi di Virtual XI si capiva che era un riempitivo di una grossa lacuna, ovvero il grande Dickinson. Fatico a credere che un disco suo, solista, abbia dentro qualcosa di decente.
  • gemini
    19 lug 08
    Recensione: Opera:
    Bhè, dai da solista qualcosa di bello l'ha fatto.. questo ultimo lavoro non l'ho ancora sentito, ma da come lo descrivi non deve essere molto diverso dai precedenti. Bella recensione :)
  • dark schneider
    19 lug 08
    Recensione: Opera:
    Questa recensione è stata commentata 2 volte ed è stata visitata 36 volte
    Ha ricevuto 1 voti validi, totalizzando una media di 3.00
    Il disco è stato votato validamente 0 volte, ottenendo una media di 0.00

    La media si associa alle sue innate qualità artistiche, vocali e compositive.
  • darkHaem
    20 lug 08
    Recensione: Opera:
    Bu indeciso al massimo...via di mezzo.
  • fullmentalkaoss
    20 lug 08
    Recensione: Opera:
    In quanto disdegnate i Maiden, allora dite che Bayley solista fa sicuramente schifo solo perchè ha cantato con essi. Debaser diventerà un sito migliore solo quando un pò di gente qui presente la smetterà di ragionare per stupidi luoghi comuni e comincerà a giudicare un disco per il suo reale valore, che si può attribuire solo dopo attento ascolto.
  • Adriano Bernard
    20 lug 08
    Recensione: Opera:
    Tutto ciò è molto bello, tutto ciò è molto interessante...
  • 47
    20 lug 08
    Recensione: Opera:
    bella recensione, ma vista la copertina io l'avrei lasciato lì.. dei dischi degli iron (e della voce di bayley) dei '90 non ho propriamente un bel ricordo, ma son sicuro che mi capiterà comunque d'ascoltarlo. saluti :)
  • dark schneider
    21 lug 08
    Recensione: Opera:
    @fullmetalkaoss: guarda che non ho neanche lontanamente votato l'album per rispetto (siccome non l'ho mai sentito). Non mi sogno sicuramente di rompere il cazzo all'altra gente che giustamente puo'ricordare di come fosse IL Blaze degli Iron. Se uno poi non lo vuole comprare/scaricare saranno solamente cazzi suoi no?
  • Recensione: Opera:
    Non sapevo che facesse album solisti... ma sinceramente, data la mediocre prova con i Maiden (giusto Sign Of The Cross e Clansman mi piacciono), non mi sentirei attratto dall'idea di comprarne un disco. Ciao!
  • carloirons
    13 gen 09
    Recensione: Opera:
    carino

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