Stavo curiosando nella mia Cdteca, e a sorpresa sbuca fuori questa inusuale formazione. Quasi, non la ricordavo più. Ma si sa, la memoria viene e va, soprattutto...va.

Un disco strumentale di un inconsueto trio jazz/blues. Un ascolto a tratti avvincente, in altri ostico, in gran parte improvvisato, e un po' esageratamente sincopato e impetuoso. Spiccano “Human Bed”, “Waltz for a Wollum”, e lo strumentale di basso in “Lieutenant Loose”.

Nel complesso purtroppo l'opera non è sufficientemente entusiasmante, solo alcune sezioni risultano stimolanti. Interessante notare come risaltino le parti più meditate e riflessive, in netto contrasto con le altre. Dodici brani senza fronzoli, rapidi, secchi, immediati, che non superano i quattro minuti, ma che nel complesso potrebbero incuriosire qualche appassionato per i generi proposti.

Tenendo conto che è un disco d'esordio, e che forse nel tempo gli strumentisti avrebbero potuto raggiungere risultati più brillanti. Purtroppo l'avventura sarà effimera. Resta indubbia la loro perizia strumentale, così come la capacità di legarsi tra loro.

Probabilmente il risultato finale è da imputare all'intenzione dei musicisti di incontrarsi e suonare insieme, senza grandi pretese o progetti nel pensare a rifinire l'opera. Non a caso nelle note è segnata una data. Recorded: London, England. June 3 and 4th 1972.

“Quite acceptable” il booklet pieghevole, con un'articolata nota informativa a cura di R. Carr New Musical Express. April 1973. Inoltre sono contenute varie mini fotografie e alcuni testi lillipuziani estratti da: Melody Maker, Cream e New Musical Express.

Ah! Mi stavo dimenticando la copertina: dignitosa e con singolari tonalità cromatiche.

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