Mitica Rock band britannica degli settanta, i Bad Company sono riconosciuti come gli inventori dell’AOR. Nati nel 1974, la formazione fu ai tempi (ed è ancora) piena di promesse: alla voce troviamo Paul Rodgers, e alla batteria Simon Kirke, ex membri dei Free, gruppo hard blues noto per la famosissima “All Right Now”. Alla chitarra l’ex Mott The Hoople Mick Ralphs, e al basso Boz Burrell, appena uscito dai King Crimson di Fripp. Il nome del gruppo venne in mente a Paul Rodgers, mentre guardava una sera un vecchio film Western, intitolato appunto Bad Company.
Il gruppo realizzò sei dischi con questa storica formazione, e possono ancora vantare di molte canzoni finite nei primi posti in classifica e riconosciute a livello mondiale, quali “Can’t Get Enough”, “Bad Company”“Rock’n’Roll Fantasy”, “Shooting Star” e “Feel like makin’Love” e altre.

Questo disco è il primo, realizzato nel 1974, e apre con “Can’t get enough”, che scalò le classifiche d’America prima ancora dell’uscita del disco stesso. Il pezzo è allegro e diretto, ma anche aggressivo, al punto da sembrare quasi improvvisato. Già udibili sono i primi accenni di AOR: questa è una tipica canzone dal facile ascolto, che ti fa venir voglia di alzare il volume al massimo. “Rock Steady” è il secondo pezzo, anch’esso molto allegro e dalle contaminazioni hard, un inno alla musica, che diventa pezzo fisso nella scaletta dei concerti. Il disco continua con la toccante e positiva “Ready For Love”, canzone che trasmette grandi emozioni, reso tale dal pianoforte suonato da Ralphs, soprattutto nel semplice ma azzeccato assolo a “mano singola”. “Don’t Let Me Down”, richiama molto la canzone omonima dei Beatles; qui Rodgers è affiancato da dei cori femminili nel ritornello, spesso presenti nelle canzoni dei Bad Co, e dal sassofono di Mel Collins (anch’egli membro dei King Crimson) che sostituisce l’ assolo di chitarra.

Il capolavoro del disco è pero “Bad Company”, un intenso insieme di alti e bassi, un gioco tra pianoforte (questa volta suonato da Rodgers) e il resto degli strumenti, che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo della canzone. I musicisti danno il meglio di se, dalla intensa interpretazione vocale di Rodgers, ai colorati interventi di Ralphs con la chitarra. Segue il brano “The Way I Choose”, un apprezzabile lento, di cui è notevole il melodico assolo di Ralphs, la voce riverberata di Rodgers e gli accenti che Burrell inserisce con il suo basso fretless, per arricchire la melodia. Anche qui sono presenti i fiati di Mel Collins. “Movin’ On” parla della frenesia, quasi palpabile nella ritmicità del pezzo, di un musicista, che non si ferma mai e che ogni giorno si sposta di città in città. Una buona interpretazione è data da Simon Kirke, che colora il brano coi piatti, con una semplicità diretta, ma raffinata. Il pezzo di chiusura, “Seagull” è una canzone acustica, interamente scritta, cantata e suonata da Paul Rodgers, il quale ebbe l’ ispirazione per il pezzo, seduto sulle spiagge d’Inghilerra, incuriosito dallo svolazzare dei gabbiani sul mare. Il pezzo è un'altra icona presente nei concerti, in cui Rodgers rimaneva solo sul palco con la sua acustica e il suo microfono, quasi a ribadire il suo ruolo indiscusso di leader.

La fine del disco non poteva esser meglio azzeccata, poiché lascia un senso di pace e di tranquillità, che non lascia rimpianti. “Bad Co” fu un successo lampante, un vero e proprio trampolino di lancio: all’inizio del tour americano il disco era al novantanovesimo posto in classifica, e non appena due mesi dopo arrivò al numero uno. Inoltre il gruppo ricevette per questo capolavoro sei dischi di platino.

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