La musica in edicola è sempre stata una costante in Italia. Sin dagli anni ’70 edizioni per le edicole dei dischi usciti nei negozi hanno permesso ad intere generazioni di usufruire di tanta buona musica a prezzi modici. Da qualche anno stiamo assistendo al ritorno del vinile, anche in edicola. La De Agostini sta concludendo le pubblicazioni di una bella collana dedicata al blues, e curata da Fabio Treves, e (in collaborazione col Corriere della Sera) ha lanciato una collana dedicata al progressive italiano. Bei vinili a 180 grammi ristampati con tutti i crismi a prezzo contenuto. Le prime 20 uscite annunciate rappresentano un piccolo compendio di quel fenomeno musicale che fu il prog in Italia, capace di attirare estimatori da tutto il mondo e forse ultimo (o unico) fenomeno da esportazione seria (non me ne vogliano i Pupo e i Toto Cutugno tanto amati dai Russi) espresso dal nostro paese.

Pfm, primo Battiato, new Trolls, Area, Orme, Osanna… Ovviamente non poteva mancare il Banco del Mutuo Soccorso. Band romana capitanata da una dei personaggi più iconografici del movimento, quel Francesco Di Giacomo che ci ha lasciati nel 2014 durante lo svolgimento del festival di Sanremo. In edicola è arrivato il loro esordio, omonimo, ma conosciuto come Il Salvadanaio. Un disco incredibile, già recensito con le giuste 5 stelle su Debaser. Ma giusto vent’anni fa l’atmosfera del mercato discografico in Italia era del tutto diversa. I vinili parevano una cosa preistorica e i gruppi come il Banco del Mutuo Soccorso dei dinosauri ampiamente estinti, uccisi dall’evoluzione darwiniana della musica, loro che proprio a Darwin avevano dedicato il loro secondo disco.

Come tanti altri gruppi del progressive anche il gruppo aveva cercato di sopravvivere agli anni del riflusso cambiando pelle. Loro avevano accorciato drasticamente la ragione sociale, da Banco del Mutuo Soccorso a Banco, e avevano sfornato alcuni dischi di canzonette (nel senso pregevole del termine). Niente più lunghe e barocche suite da 10 o 20 minuti ma canzoni con appeal radiofonico. La prima canzone loro che personalmente sentii fu infatti "Paolo Pa", tratta da Urgentissimo, disco del 1980 che girò abbastanza in radio e a cui fecero seguito un alta manciata di dischi pop commerciali: Buone Notizie del 1981, Banco del 1983 ed …e via del 1985. Ma ad inizio degli anni ’90 qualcosina iniziò a mutare.

Si cominciava a parlare di ristampe e di appassionati che si interessavano al progressive degli anni ’70. Tanto che per volere del pianista del gruppo Vittorio Nocenzi la band reincise ex novo i primi due dischi con soluzioni più moderne. Scelta particolare. Non ristampa ma revisione. La raccolta La storia del 1993 e il nuovo disco Il 13 del 1994 diedero così la stura al disco di cui (finalmente) iniziamo a parlare. Un doppio CD, il primo in studio e il secondo dal vivo. Il CD in studio era aperto da un brano inedito, una suite in tre movimenti che da il titolo al disco: "Nudo", appunto. Il resto del cd era composto da alcuni brani storici incisi al Ribes Studio di Genzano il 13 e 14 aprile del 1997. Il disco uscì per la Emi Italiana alla fine del 1997. Come detto il cd due era invece il risultato di una tournèe in Giappone, si sa sono sempre i Giapponesi a riscoprire le cose, come insegna il mockumentary The Spinal Tap.

La band riprende il nome completo e anche la voglia di riproporre brani più articolati e vecchi successi. Un doppio cd che contribuisce alla rinascita del progressive Italiano che negli anni 2000 vedrà una sequela di ristampe celebri e di ritorni inaspettati, ed anche di fatto l’ultimo disco contenente un inedito del gruppo composto con Di Giacomo in vita. I brani dal vivo sono registrati a cavallo tra Giappone e Italia. Per la precisione "La conquista della posizione eretta", "Metamorfosi", "Guardami le spalle" e "Roma/Tokyo" provengono dai concerti giapponesi del 25 e 26 maggio 1997 mentre "Bisbigli", "Passaggio", "Coi capelli sciolti al vento" e "Traccia" provengono da un concerto al Ciclodromo di Padova del settembre del 1995. E’ però l’inedito in studio a catturare l’attenzione.

Una suite in tre parti lunga circa 13 minuti che mostrava le caratteristiche che avevano reso celebre il gruppo negli anni ’70, partiture sinfoniche e pompose, ma anche una inedita tessitura rock che ben si amalgamava soprattutto alla bella e particolare voce di Di Giacomo che canta un testo davvero notevole. Belle le reincioni di alcuni grandi classici, su tutte "750 mila anni fa l’amore" che diventa una struggente ballata voce e pianoforte che strappa l’anima con un testo che racconta una storia d’amore impossibile ai tempi dell’evoluzione.

La parte live mostra un gruppo in piena forma che riarrangia bene i vecchi brani senza snaturarli. Il disco uscì anche in versione singola per il mercato internazionale mischiano brani reincisi e live. Da li partì per il Banco una breve seconda giovinezza. Li vidi dal vivo in quel periodo all’Idroscalo di Milano, in una forma strepitosa. Nessun brano nuovo inciso ma un buon live per il trentennale della band, No palco, con un bel po’ di ospiti illustri a festeggiarli come: Morgan, Mauro Pagani, Federico Zampaglione, Eugenio Finardi, Filippo Gatti, Angelo Branduardi.

Purtroppo tra il 2014 e il 2015 una serie di lutti e malattie ha rallentato la loro storia. Il 21 febbraio, come gia detto, un incidente stradale si porta via Francesco Di Giacomo, il 29 luglio del 2015 una emorragie celebrale colpisce Vittorio Nocenzi (che aveva pubblicato nel settembre del 2014 Un'idea che non puoi fermare). Il 3 ottobre del 2015 dopo lunga malattia se ne va anche Rodolfo Maltese. Girano voci dell’ingresso in formazione di nuovi elementi come John de Leo e Maurizio Solieri. Il gruppo pare sul punto di tornare, recentemente è uscita una ristampa di Io sono nato libero. I cambi di formazione del gruppo sono al centro anche del bel libro Il Solista, di Nino Antonaccio, che racconta la storia di Marcello Todaro, chitarrista dei primi due dischi. Nudo rappresenta senza dubbio uno spartiacque ed è, a mio parere, l’ultima grande testimonianza di una delle band fondanti del progressive italiano.

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