BandaBardò on stage: allegria mista a “piacere intellettuale”, per chi suona, ma soprattutto per chi ausculta, segnatamente (ma non solo..) per i numerosi non-troppo-simpatizzanti sostenitori filo-governativi: fortemente caratterizzati dal punto di vista testuale, Erriquez (vocalist di lungo corso..) e compagnia (davvero..) danzante, attuano e trasmettono una positiva, contagiosa, musicale propensione “alle danze”.
Il mediterraneo(bardò)eggiante (mi si perdoni il neologismo..) maelstrom sonoro della scalcinata, divertente, divertita truppa banda-bardata, nella dimensione live assume sfumature ancora più ricche, plurisfaccettate e variegate rispetto ai comunque notevoli “ma freddini” (in quanto a “trasporto epidermico”, of course) primi lavori in studio: per nulla banali sentimenti di pace, gioia di vivere, fratellanza (Dio/Allah/Buddha solo sa, quanta ne occorre.. soprattutto di questi tempi) nonchè una tagliente ironia, ammantano le gesta affabulatorie/vocali del buon Erriquez, il quale davvero instancabile e mai domo (come tutta la Banda), si rende vivace portavoce delle istanze etiche e musicali del quintetto toscano.
Abili palco-mestieranti oltrechè fini esecutori, promulgano uno spettacolo praticamente perfetto, rodato da un tour estenuante partito in quel di Alghero nel giugno dello scorso anno, all’uscita del loro quinto lavoro in studio, intitolato programmaticamente “Tre Passi Avanti”. Su palco i sei “tarantolati” (il batterista un po’ meno.. giacchè non può che star seduto..) abilmente trasformano oblique e salterellanti leggiadre canzoncine in autentici anthem trascina-folle: si passa dalle immarcescibili “20 bottiglie di vino”, “Manifesto” o il fulminante proemiale anthem “B.B.”, a brani più recenti come “Il mistico” e “La fine di Pierrot”, tutti all’insegna di una profonda vitalità, ironia, goliardica gioia di (suonare..) vivere; anche nelle parentesi più intimiste e “col cuore in mano” (Mexicostipation) la tensione emotiva rimane sorprendentemente alta grazie ad una “abilità melodica” (mi si passi il termine) fuori dai classici stilemi.
Spiazzante, nonché di sicura presa sulla divertita audience, l’idea di “sorteggiare” (ad ogni concerto uno diverso) e far esibire “coattamente” e pubblicamente, lo “special-guest” appartenente alla folta Bardò-crew: notevole spasso del ridente pubblico e (ovviamente) della stessa banda. Ehm.. quando si esibiscono di nuovo da queste parti ??
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