Anche per me è arrivato il giorno del debutto in veste di recensore e spero di non sfigurare al cospetto dei tanti che qui, quanto a scrittura fluente, hanno davvero da insegnare qualcosa.

Dopo questa doverosa captatio benevolentiae (stile "complimenti per la trasmissione, signor Bonolis"), passo a presentarvi il lavoro di cui voglio parlare.

Si tratta di "Two Suns", ultima fatica, datata 2009, del progetto "Bat For Lashes".

Ma chi è (o chi sono i) Bat for Lashes?
Natasha Khan, sangue pakistano trapiantato a Brighton, è il deus ex machina che sta dietro a questa band, e il suo lavoro è stato già ampiamente apprezzato col precedente "Fur and Gold" del 2006, le cui sonorità eteree ed evocative hanno talmente conquistato il buon Thom Yorke (mica pizza e fichi..) da convincerlo a portare con sè Natasha e il resto della band perchè fossero proprio loro ad accompagnare i Radiohead come special guest nell'ultimo tour della band.

Da questa esperienza il gruppo e soprattutto il songwriting di Natasha hanno guadagnato moltissimo, non c'è assolutamente dubbio.


Questo nuovo lavoro è - a mio parere - uno dei migliori album del 2009 (strano che nessuno l'avesse ancora recensito..).

In questo "Two Suns", e nelle corde vocali di Natasha Khan potrete percepire echi di Bjork, Tori Amos e Kate Bush.
Un'atmosfera bjorkana aleggia su "Glass" (stratosferica), "Good Love" e "Pearl's Dream", per il timbro vocale di Natasha, oggettivamente somigliante a certe evoluzioni della regina dei ghiacci, così come, ascoltando attentamente "Sleep Alone" e ancora "Glass", il pensiero corre subito alle acrobazie vocali di Mrs. Bush, mentre "Moon and Moon" e "Siren Song" sembrano invece provenire dall'ugola fatata di Tori Amos.


Attenzione, però: "Two Suns" non è un esercizio di stile o un cd alla Fiorello...
E' un lavoro incredibilmente personale, eccome se lo è.
Le diverse identità vocali di Natasha si inseriscono in un percorso musicale semplicemente pazzesco, fatto di ritmi tribali, elettronica alla Jarre, cura melodica maniacale per gli arrangiamenti e soprattutto per una assoluta varietà di stili che finisce per acchiappare l'ascoltatore.

Straordinaria, a mio parere, la sequenza dei primi quattro brani.
"Glass", come ho detto, è il pezzo che preferisco, con una linea vocale stupenda, ascendente e discendente, dal sussurro al falsetto, condita dai martellamenti ipnotici di basso e percussioni.
"Sleep Alone" è un gioiello composto da vocals eteree, un cuore pulsante di batteria elettronica e tastiere che sembrano provenire da un'altra dimensione.
"Moon and Moon" è una superba gemma di dolcezza, per piano, voce ed archi. Da brividi.
"Daniel" è il singolo che ha decretato la notorietà - almeno dalle nostre parti - di Bat for Lashes.
Video fantastico ed inquietante a parte, il pezzo è forse più "orecchiabile" dei precedenti, ma per niente scontato.
Anche qui il ritmo è ben cadenzato, la linea vocale è estremamente personale, e la melodia è sostenuta da tastiere "eighties style", con un improvviso quanto azzeccato passaggio di - mi pare - violino.
Da segnalare infine la stupenda "Siren Song" e soprattutto "The Big Sleep", struggente ed ispirata, nella quale fa capolino la voce di Scott Walker, mica uno qualsiasi da far apparire in un cameo..

Per concludere, a mio parere siamo di fronte all'ascesa di un grande talento..
Non c'è solo la straordinaria voce di Natasha Khan dietro a Bat for Lashes.
Ci sono idee, melodia, originalità e talento in quantità industriale.
Fidatevi.
Vedrete che, come è successo a me, verrete rapiti dalla voce di questa splendida fanciulla anglo-pakistana in modo così violento da non poterne fare più o meno.

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