Cari fratelli metallari! In questi tempi bui! In questo nuovo medioevo del XXI secolo, tristemente caratterizzato dal ripugnante fattore TR (truzzi, tronisti e troiette); contro questa gentaglia che guarda al futuro attraverso occhiali esclusivamente firmati, che avanza verso il progresso in tapis roulant, che si inebria di cultura con i librettini delle istruzioni per l'uso dei telefonini e che fonda nella crema depilatoria la propria filosofia di vita...! Diciamo Basta!

Noi! Metallari! Sgomenti e attoniti di fronte a tanto strazio, nella nostra qualità di anti-truzzi per investitura divina (vi rimando alla mia scorsa rece sugli Ocean per i dettagli), diciamo che è ormai maturo il momento di reagire con fermezza!

Come? La nostra storia e tradizione ci imporrebbe di replicare senza tanti fronzoli, con le nostre belle orde equipaggiate di alabarde d'ordinanza e con le nostre fetide t-shirt nere dei Manowar, ma i tempi sono cambiati, ora esistono mezzi molto più potenti e sottili...

Ecco... avrei pensato a un bel Numero Verde, Il Telefono Grigio! (metallizzato of course), quale mezzo contro ogni abuso perpetuato dai truzzi. Ed inoltre con enorme senso di responsabilità, mi sono preso il gravoso compito di scegliere la musichetta di sottofondo di attesa, che è "Age Of Chaos" dei Battleroar.

Gruppo in cui non scorre propriamente sangue vichingo, ma un non meno bellico sangue mediterraneo. Questi italo-greci suonano un power dal sapore epico; il disco è del 2005 e con il nome della band forma un connubio assolutamente attinente con la finalità del nostro telefono grigio!

"Sword Of Crom", "Reforge The Sword", "Calm Before The Storm", "Dreams On Steel", sono alcune delle
tracce che non lasciano troppo spazio all'immaginazione; il campo di battaglia è il loro walhalla terreno... anticamera del vero Walhalla alla prima mazzuliàta presa in faccia.
Potenti, tecnici e con un cantante (il nostro Marco Concoreggi) autore anche dei testi, che interpreta con notevole padronanza il suo ruolo di condottiero col megafono!

Da segnalare inoltre che se nell'omonimo disco di esordio del 2003, il loro sound era ancora troppo legato ai canoni classici del genere, quali i Manilla Road, con questo secondo lavoro, i Battleroar ci mostrano chiaramente di aver imboccato una via verso una evoluzione sonora più personale.

In questa "Age of Chaos" è giunto il momento del frastuono della battaglia! I fieri e valorosi metallari contro i truzzi insulsi e glabri. Lo sferragliante suono delle mazze ferrate contro il cicaleccio frocigno dei telefonini ultrapiatti.. chi avrà la meglio?

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