Li avevamo lasciati con "Age of chaos" a cantare battaglie di luoghi dimenticati, in scenari apocalittici di assoluta distruzione, aprendosi varchi tra le membra dilaniate dei caduti. Ma ormai quella guerra è finita e subentra la rivincita dei morti attraverso il terzo album dei greci Battleroar, intitolato "To death and beyond".
Paladini di un epic metal, ormai merce sempre più rara nel panorama mondiale, i greci, guidati dal singer veneto Marco Concoreggi, si sono aperti un varco nel difficile campo delle label. Hanno iniziato a suonare in giro per l'Europa, ricevendo consensi positivi, tanto che nel 2008 hanno deciso di pubblicare il loro terzo disco, che conferma quanto di buono la band aveva fatto ascoltare precedentemente. C'è un elemento distintivo per quanto riguarda la musica dei Battleroar, rispetto ai grandi padri del genere (vedi Manilla Road, Omen e Cirith Ungol). Il violino è infatti una novità per quanto riguarda l'epic, perchè mai è stato tanto utilizzato in passato. Strumento che viene suonato, come era già successo per "Age of chaos" da Alex Papadiamantis, che è ormai da considerarsi come un vero e proprio membro aggiunto della band, dato il suo notevole contributo.
A partire dalla copertina (prosecuzione delle due precedenti, con la battaglia che continua), "To death and beyond" è proprio l'ideale proseguimento tra l'heavy dell'omonimo album di debutto e la melodia di Age of chaos. Questi due elementi li ritroviamo mescolati tra loro fin dall'opener "The wrathforge", che inizia con magniloquenza, districandosi tra una batteria aggressiva e riff di maciullante potenza. Oltre otto minuti che passano via tranquillamente e a cui seguono i quattro di "Dragonhelm", cavalcata metallica dal chorus un po' fiacco. Intro atmosferica per il macigno "Finis mundi" che si scatena con la solita potenza della band greca e dove il singer svolge appieno il suo lavoro, prima di cedere spazio al violino di Papadiamantis, che trasporta la mente in tutti quei luoghi del mondo ormai dimenticati, rievocando battaglie e gesta eroiche in cui rivivono i nostri pensieri e si manifestano i nostri sogni...
Con "Metal from hellas", "Hyrkanian blades" la band abbassa il tiro virando in parte su sonorità meno heavy e più hard, riprese poi anche dall'originale "Born in the 70s". Tra queste tracce c'è però quella che più incarna lo spirito battagliero ma allo stesso tempo sognante dei cinque musicisti greci: "Oceans of pain" è la giusta unione di melodia e aggressività. E' il riflesso stesso della copertina: lo scontro che infuria e subito dopo la calma, la resurrezione delle anime cadute. L'intermezzo che rievoca questo è quanto di più atmosferico e sognante i Battleroar abbiano mai suonato.
"To death and beyond" è un ottimo lavoro, un heavy/epic di assoluto rilievo, una delle poche proposte degne di questo genere. La conclusiva "Death before disgrace" lo conferma appieno, regalando ai Battleroar un posto tra l'Olimpo del metal più epico e vibrante.
P.S. Nella versione digipack non perdetevi le cover di "Morbid tabernacle" e "Isle of the dead" dei Manilla road, con in particolare la prima davvero ben realizzata.
1. "The Wrathforge" (8:17)
2. "Dragonhelm" (4:10)
3. "Finis Mundi" (8:54)
4. "Metal From Hellas" (4:15)
5. "Hyrkanian Blades" (4:47)
6. "Oceans Of Pain" (10:22)
7. "Born In The 70s" (5:23)
8. "Warlord Of Mars" (4:23)
9. "Death Before Disgrace" (8:35)
Elenco tracce e video
Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!
Per vivere con pienezza la vera esperienza dello stare sul DeBaser è bello esserci registrati.
Quindi
Accedi
o
Registrati
Altre recensioni
Di Hellring
Per chi ama questo genere è un disco da comprare ad occhi chiusi.
Questa è musica suonata con il cuore, incisa e pensata con il cuore da una band che si dedica con tutto il proprio cuore a quello che amano.
Di STAYPOWER
Il campo di battaglia è il loro walhalla terreno... anticamera del vero Walhalla alla prima mazzuliàta presa in faccia.
In questa "Age of Chaos" è giunto il momento del frastuono della battaglia! I fieri e valorosi metallari contro i truzzi insulsi e glabri.
Vedi anche
Heavy Metal (Music From The Motion Picture)
Live Torino Stadio Delle Alpi 27 Giugno 1992
IronMaiden
Precedente
The Suburbs
Successiva
The Wild Hunt