Epic Metal. Ancora una volta.
Squadra che vince non si cambia. Sembra questo l'imperativo dei Battleroar che nel 2005 sotto l'etichetta Black Lotus, danno alle stampe "Age of chaos" che segue di due anni l'omonimo debutto. Il disco è sicuramente più maturo del primo, grazie a composizioni particolarmente ispirate e molto complesse rispetto all'album d'esordio. Inoltre sono migliorati i suoni, soprattutto la batteria, che nel primo album si sentiva eccessivamente ma che ora grazie anche all'aiuto di Mark Cross (ex Helloween e Metalium) accompagna gli altri strumenti in maniera più efficace. Inoltre la band si avvale di un'altra guest star come la leggenda Mark Shelton (Manilla Road) che ha un ruolo molto importante all'interno del cd (ha composto e cantato la prima traccia, ha scritto l'assolo finale in Calm before the storm, e ha realizzato una piccolissima parte recitata in Sword of crom). Inoltre a questo album partecipa anche Alex Papadiamantis un violinista di Atene che si presta per alcune sue performance all'interno del disco. Grandissima prova del singer veneto Marco, che con la sua voce teatrale e molto espressiva trasmette emozioni sempre più rare all'interno del panorama metal mondiale.
L'album si apre con The wanderer stupenda canzone cantata e interpretata in modo sublime dal sopracitato singer dei Manilla Road. Vampire killer. Una delle migliori song del platter grazie al riffing variegato, aggressivo e veloce accompagnato da una grandissima prova del vocalist.
Siegecraft si erge in tutta la sua maestosità dimostrando,se ce ne fosse ancora il bisogno, il valore della band. Brano mastodontico, linee vocali stupende, refrain oscuro e profondo che precede un momento lento dove gli archi vanno a donare maggiore epicità al pezzo. Ci sono poche parole per descrivere Tower of the elephant, ispirata ai racconti di Conan il barbaro, track come questa sono sempre più difficili da trovare. Ascoltatela e soprattutto negli ultimi secondi chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare verso i campi di battaglia.
Deep buried faith è un brano veloce e aggressivo, molto coinvolgente che prelude l'arrivo di una mini-suite come Dyvim Tvar scritta interamente dal singer di casa nostra, che realizza una canzone epica e complessa, basata sulla saga di Melnibone.Un'altro pezzo magnifico con un riff iniziale da brividi, pura musica, pure emozioni. Sword of crom e Narsil (Reforge the sword) sono due brani veloci e dotati di una grande epicità. La prima ispirata ancora a Conan e la seconda è la storia in musica di Narsil riforgiata per portare speranza al popolo della terra di Mezzo, ispirata quindi al capolavoro di Tolkien Il signore degli anelli. Non solo uno strumento per uccidere ma un simbolo per sperare nella vittoria, simbolo che spetta all'erede al trono di Gondor, Aragorn che impugna Anduril, fiamma dell'ovest.
Calm before the storm è un altro pezzo complesso che inizia in modo aggressivo ma si blocca di colpo per trascinarti in scenari perduti e sognanti dispersi all'alba dei tempi,dove la chitarra acustica e gli archi descrivono melodici intrecci di rara emotività. La calma prima della tempesta sembra essere vissuta anche all'interno della song perchè dopo questo momento dolce e delicato si scatena la tempesta, con chitarre veloci e distruttive che ricordano il thrash di stampo Metallica. Il cd si chiude con Dreams on steel una ballata capolavoro, struggente e malinconica impreziosità dal cantante che sfodera una prova di teatralità ed espressività fuori dal comune, trascinandoci via dai campi di battaglia per trasportarci in un sonno che ha lo scopo di farci riposare prima che si torni a inseguire la propria morte. Per chi ama questo genere è un disco da comprare ad occhi chiusi.
Per tutti gli altri che dichiarano l'epic brutto, scontato e da tamarri correte via alla sola visione di questo disco. Ma ragazzi, questa è musica suonata con il cuore, incisa e pensata con il cuore da una band che si dedica con tutto il proprio cuore a quello che amano.
E si sa:al cuor non si comanda...
Guest star:
Mark Shelton (Manilla Road)
Mark Cross (Metalium e Helloween)
Alex Papadiamantis -violinista
01. The wanderer (4:03)
02. Vampire killer (5:52)
03. Siegecraft (5.23)
04. Tower of the elephant (7:10)
05. Deep buried faith (3:56)
06. Dyvim Tvar (8:54)
07. Sword of Crom (4:54)
08. Narsil (Reforge the sword) (4:07)
09. Calm before the storm (8:50)
10. Dreams on steel (5:04)
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Altre recensioni
Di STAYPOWER
Il campo di battaglia è il loro walhalla terreno... anticamera del vero Walhalla alla prima mazzuliàta presa in faccia.
In questa "Age of Chaos" è giunto il momento del frastuono della battaglia! I fieri e valorosi metallari contro i truzzi insulsi e glabri.
Di Hellring
"Il violino è una novità per quanto riguarda l’epic, perché mai è stato tanto utilizzato in passato."
"La conclusiva 'Death before disgrace' conferma ai Battleroar un posto nell’Olimpo del metal più epico e vibrante."