Bauhaus
Lagartija Nick

Un satanasso afferra per un braccio una popolana, un istante prima di frustarla a dovere. Tre mostriciattoli, testa ovale e corpo filiforme, se la ridono di gusto. Una matrona con la scopa in mano osserva divertita la scena. Ecco "Lagartija Nick", single adrenalinico e potente della band di Northampton, uscito a fine 1982.

Quando ancora il vinile permetteva di rendere la musica disponibile in più formati, il disco uscì nelle due versioni a 7 e 12 pollici. Il maxi-single contiene quattro brani, il primo dei quali, "Lagartija Nick", è una delle più riuscite espressioni dello stile Bauhaus: si tratta di una rock song aggressiva, ritmata e sulfurea come l'immagine di copertina. E che allude al masochismo, come si evince dal testo "He feels like Sacher-Masoch / He enjoys feeling pain".

Il secondo brano è "Watch That Grandad Go", in cui si distingue la chitarra aspra di Daniel Ash, in questa occasione anche al sax. Una canzone senz'altro "minore" nel repertorio dei Bauhaus, eppure non priva di interesse, soprattutto per la briosa performance vocale di Peter Murphy che mette assieme più stili, dal cantato al declamato, all'interpretazione quasi attoriale.

Il successivo "Paranoia, Paranoia" dice molto di sé a partire dal titolo... È un brano strumentale privo di un'intelaiatura armonica o melodica, in cui si sente la batteria di Kevin Haskins che tiene il ritmo, rumori replicati in eco, colpi di tosse e risate, e l'inizio del riff di chitarra di "Silent Hedges" dal terzo album. A un certo punto una voce declama il ritornello "paranoia, paranoia, laaa la-la la-la". Insomma, un divertissement a tutti gli effetti, forse improvvisato durante una seduta di registrazione.

Conclude degnamente il singolo una versione di "In the Flat Field" registrata dal vivo a Parigi. La qualità del suono lascia abbastanza a desiderare ma la forza e la carica di questo memorabile brano restano inalterate e ci riempiono di ricordi e di gratitudine verso questa grande band.