Alcune cose non accadono per caso. Non è una coincidenza che B.B. King abbia come parte del suo nome la parola Re.

E, se Lucille potesse parlare chissà quante cose ci racconterebbe su di lui, in tantissimi anni di carriera deve averne viste. Credo che possa avere conosciuto il Re in modo molto intimo e personale come qualsiasi persona in situazioni diverse. Magari lo avrà visto suonare bene, suonare male ed incazzarsi, suonare con feeling, oppure senza la minima voglia di farlo. Si sarà sentita trattata come una signora o forse con non curanza, chissà quanti segreti sono celati dietro quelle 6 corde, quante cose in più sapremmo se solo potessero parlare. Inutile fantasticare, una chitarra non può certo parlare, diamine, sto diventanto scemo. Ma, alcune cose non accadono per caso, dicevo...

Non avevo mai ascoltato niente del Blues Boy King quando comprai questo live, e lo feci quasi distrattamente, perchè di lui avevo sentito parlare spesso, e quindi da blues-estimatore mi sembrò una buona idea "azzardarsi" all'acquisto del primo che mi capitò sotto le mani. Inconsciamente quindi portai a casa una serie di classici senza tempo, di quelli che non muoiono mai, e non mi riferisco certo alla manifattura del CD.
Dal giro blues come sfiziosa introduzione a momenti più malinconici ("The Thrill Is Gone"), passando dal puro blues fatto di classe che riesce a catturare anche l'ascoltatore distratto ("Nobody Love But My Mother", "Guess Who", "King's Shuffle") a tanti altri che ora non vi sto ad elencare, ma che, se ascoltati non si può fare a meno di mouversi, e di sentirsi in qualche modo trascinati.

Gli ingredienti? Voce calda e profonda, chitarrismo essenziale e appassionato. E al di la della tristezza insita nel suo nome, il blues, riesce sempre e comunque a comunicare emozioni, che vanno da un estremo all'altro, dal triste all'allegro, dal lento al ritmato. Ripensadoci quindi, Lucille ha parlato, e non lo ha fatto una volta sola, e di cose ne raccontate tante, d'altronde se non lo avesse mai fatto, probabilmente ora non scriverei queste righe.

Tanto tempo fa, nel lontano 1972 Lucille parlò al pubblico, e lo fece con la sua voce blues, quella piena di feeling e di "oh, babe". Tanto tempo fa, nel lontano 1972 Lucille parlò, e, se volete sapere cosa ebbe da dire, non c'è bisogno che vi dica cosa dovete fare...

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