"Sic transit gloria mundi": questa massima latina oggi molto in voga descrive alla perfezione il periodo attraversato dai fratelli Gibb dopo il grande boom di "Night Fever", "Stayin' Alive" e compagnia bella: in quei tre/quattro anni, dal 1976 al 1979 i Bee Gees hanno vissuto un successo sbalorditivo oltre ogni aspettativa, un successo che si è ritorto contro di loro come un beffardo boomerang. Prima della cosiddetta "fase disco" erano un grande gruppo pop, purtroppo in caduta libera dopo il capolavoro "Odessa" del 1969; pian piano arriva il rilancio, la mutazione indispensabile per sopravvivere: iniziano a collaborare con Arif Mardin e passo dopo passo comincia la scalata ai vertici; "Mr. Natural", il superbo "Main Course" e poi la svolta decisiva in territori prettamente danzerecci che avviene con "Children Of The World", poi la celeberrima soundtrack di "Night Fever" ed infine "Spirits Having Flown" del 1979, che chiude alla grande un ciclo a suo modo aureo, e tutt'altro che disprezzabile.
Tuttavia quegli anni di "stardom" hanno caratterizzato fin troppo profondamente l'immagine dei fratelli Gibb: il falsetto di Barry, vero pomo della discordia, diventa l'icona di una moda passeggera, e il nome Bee Gees bersaglio di facili snobismi all'acqua di rose e valutazioni superficiali; si decide così che i tre fratelli fossero diventanti vecchiume pure un po' trash, proprio all'inizio degli anni '80, la decade in cui il vero trash si afferma definitivamente e fa tabula rasa di tutto quanto c'era di buono nel pop. È in questo clima che i Bee Gees pubblicano "Living Eyes", uno dei loro album più trascurati e snobbati eppure un ottimo prodotto, nel segno del rinnovamento e di un nuovo stile: Robin e Maurice escono prepotentemente dal cono d'ombra in cui erano stati confinati negli anni precedenti e contribuiscono attivamente all'album sia compositivamente (tutte le canzoni sono accreditate a nome Bee Gees) che vocalmente; "Living Eyes" è un album che punta molto sull'armonizzazione e l'alternanza delle tre voci, proprio come ai tempi d'oro del trio e chiude definitivamente il capitolo disco focalizzandosi su un pop dalle venature elettroniche molto ritmato, coinvolgente ed, ovviamente, di gran classe.
È uno stile molto accattivamente e il livello medio delle canzoni è alto: basti pensare ad una perla come "Living Eyes", pop elegante, con un tocco quasi epico e curatissimo negli arrangiamenti ed a livello vocale, oppure la perfetta intelaiatura elettronica su cui si sviluppa l'incalzante "He's A Liar" ed ancora "Soldiers", in cui Barry libera ancora una volta il suo mitico falsetto, abbinandolo questa volta ad una gradevolissima e vivace melodia acustica e "Cryin' Every Day", che di contro vede la tremula voce di Robin abbinata ad un beat elettronico continuo e veloce. Questo quartetto di grandi pop songs, melodie perfette con un pizzico di voluta e deliziosa teatralità e ritornelli killer costituisce il paradigma delle terza fase della carriera dei Bee Gees, un trademark da cui, fino alla fine della loro storia i Nostri non si staccheranno mai e sicuramente accresce di parecchio il valore di "Living Eyes", un album che, almeno ad un primo impatto risulta forse un po' troppo sbilanciato sul versante ballads: sono infatti ben sei i lenti dell'album ed il loro sovrapporsi, soprattutto nell'originale lato B dell'LP costituisce un piccolo difetto strutturale che però ad un ascolto più approfondito risulta ovviato dall'ottima qualità di tutte le ballads qui proposte.
Una morbidissima ed avvolgente "Paradise", che spicca per le sue magistrali armonie vocali, che ben si sposano con un arrangiamento assolutamente soft, semplice ma efficace accompagnamento, "Wildflower", in cui riemergono antiche suggestioni folk di un gloriosissimo passato riadattate con maestria al "dolce stil novo" del gruppo, con l'equilibrata e gradevole voce di Maurice a reggere la scena e "Don't Fall In Love With Me" in cui, dopo un'altisonante intro orchestrale che sembra presagire una nuova "Tragedy" si assiste ad una bella piano-ballad ben interpretata dal Bee Gee "tenero" per eccellenza, Robin, che viene sorretto dalle armonie vocali dei due fratelli, vero e proprio marchio e punto di forza di "Living Eyes". La dolcissima "I Still Love You" conferma le immense doti di melody-makers dei Bee Gees, sfruttando perfettamente sintetizzatori ed orchestrazioni, che si esprimono al massimo nella conclusiva "Be Who You Are", accreditata al solo Barry, caratterizzata da una suggestiva intro sinfonica che si estende per più di due minuti; una trovata melodica degna di "Odessa" che sfocia in una magistrale ballad epica ed intensa, dilatata, teatrale semplicemente grandiosa e nobilitata dal carisma vocale del più esplosivo dei tre fratelli, che regge la scena con un'interpretazione degna di una stella di prima grandezza, chiudendo nel migliore dei modi quello che è forse il miglior album dei Bee Gees dal 1970 ad oggi.
"Living Eyes" ovvero l'unione fa la forza: i Bee Gees con questo album ritrovano la loro unitarietà e tornano ad esprimersi come gruppo vero e proprio, peccato che il cattivo management della RSO Records, prossima al fallimento e contrasti interni tra i tre fratelli porteranno ad un clamoroso ed immeritato successo questo bell'album nonché allo sfaldamento del trio, che ritornerà solo nel 1987 senza riuscire ad esprimersi ai livelli di "Living Eyes", alternando album buoni ma sempre troppo dispersivi e disomogenei ad altri veramente pessimi ed evitabili; una storia comune a molti artisti, che nel caso dei Bee Gees lascia un'ulteriore senso di amarezza, dato che "Living Eyes" è quasi un'enciclopedia del Pop 80's di qualità, e l'improvviso e brusco accantonamento dei fratelli Gibb favorirà l'inarrestabile ascesa di nuove "stelle" che trascineranno nel baratro, irreversibilmente, tutto il cosiddetto pop "mainstream".
Elenco tracce testi e video
02 He's a Liar (04:05)
I was stood by the light as I looked through the window
With the greatest intention not meaning to see
I was there in the dark and I saw you together
You were up in his arms , I was down on my knees
Get the cards on the table
No need to pretend
You've got to be cruel to be kind
He can sell you his love and you know yo will pay 'cause
chorus 1
He's a liar
He's a liar and I should know liar
He's a liar and I should know - ahhh
Well, they told me I fell but I just don't remember
I was standing face down, they were there at my feet
There was smoke in the air and sweet smell of leather
I was through the window and down in the street
Well, I'm cold and I'm hungry but I'm still alive
And it's not how I want it to be
There's a hand on my shoulder
He said I'll survive ,but-
chorus 2
He's a liar
He's a liar, and I should know liar
He's a liar,and I should know-ahhh
release
Was it not for the man that was blocking the drive
Was it not for the red limousine
I'd be millions of miles from th scene of the crime
And somehow in this madness believe she was mine -but
chorus 3
I'm a liar
He's a liar
And I should know liar
He's a liar
And I should know-ahhh
He's a (repeat and fade)
03 Paradise (04:21)
Lonely people gathering there to be one
Gonna be the last time wasted
Gonna be seen to be gone
Run a mile for the minute
Gonna mind another day without you in it
And you
You promised me paradise
Don't go back on your word
No you
You promised me paradise
All my days of loving you under my skin
Gonna be a wild wild world
When nobody wants to give in
Gonna call me on the hour
Gonna mind if I don't hear it
I would hate to be you
You promised me paradise
Don't go back on your word
No you
You promised me paradise
Can you tell me if there's gonna be another reason to cry
Will I be the last to know
Unless we make another way of doing what we do
We won't believe it anymore
Will I be the one to cry
Problems,problems haunting me
Circle my head
Gonna be a wild world
Let me hide away under your bed
Run a mile for the minute
Gonna mind another day without you in it
And you
You promised me paradise
Don't go back on your word
No you
You promised me paradise
You promised me paradise
*(Ah..Ah.. Ah...)
You promised me paradise
*(repeat and fade)
07 Wildflower (04:26)
Wildflower
Sacrifice everything in a wonderland that you know
It's crazy that I'm clear out of my mind
A wonderful place to be
Wildflower
Sweet as the morning light
if I blink an eye will you go
I'm starting to care much more then I dare
A wonderful thing to see
And what do we know
First say you love me
And then say you leave me
But we never say goodbye
God you're an angel
But even an angel must choose
Someone will hurt you and when you stop running
There's only this love of mine
Wildflower
Sacrifice everything in a wonderland that you know
If older is wise
One look in your eyes
I'm younger then I should be
And only time
Waiting for you
to grow
First say you love me and then say you'll leave me
But we never say goodbye
God you're an angel
But only an angel must choose
Someone will hurt you and when you stop running
There's only this love of mine
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