I Biffy Clyro piazzano il colpo decisivo e, con questo settimo album battezzato “Ellipsis”, si sistemano definitivamente tra i pesi massimi del rock d’oltremanica.
Prodotto da Rich Costey (Muse, Sigur Ros, Frank Turner), il nuovo lavoro si avvicina molto al prototipo di album rock perfetto. Secco, incisivo e perfettamente a fuoco, varia e spazia tra atmosfere di ogni genere senza perdere nemmeno per un secondo un’identità di fondo invidiabile. I Biffy così scansano un paio di ostacoli che per molte band si sono rivelati insormontabili: il confermare senza patemi d’animo un successo sempre crescente, ed il mettere d’accordo una fanbase che li ha visti progressivamente spostarsi dalla spontaneità e ruvidità degli esordi, ad una maturità che li ha portati ad episodi più compiuti e a fuoco.
Non a caso, per anticipare il disco Simon Neil e soci hanno scelto due singoli diametralmente opposti per sonorità ed intenzioni: se il lead “Wolves Of Winter” (assolutamente perfetto) racchiude tutte le qualità migliori del lavoro della band (le chitarre affilate e dirette, gli stacchi di tempo imprevedibili ma incredibilmente centrati, la voce di Neill che da aggressiva si fa dolce senza mai perdere il filo del discorso), il secondo estratto “Animal Style” (co-firmato dal produttore dei Blink-182 John Feldmann) dimostra l’incredibile capacità della band di azzeccare la melodia perfetta e costruirci intorno un’impalcatura sonora invitante ma mai banale.
Il resto del lavoro è una strepitosa montagna russa di atmosfere sempre invitanti, non c’è neppure un riempitivo. Si passa da “Friends And Enemies”, un’incredibile numero che sembra uscito da una versione iperaggressiva degli U2 di fine anni ’90, per passare ai caratteristici numeri semi-acustici che hanno contribuito alla fama della band scozzese, vedi alla voce “Re-Arrange” e “Medicine”.
Non mancano altre sfuriate elettriche come nel caso di “On A Bang”, aggressiva traccia già presentata dal vivo un anno fa, che non mancherà di accontentare i fans più integralisti della prima ora. “Flammable” è un britrock che ricorda certe cose degli ultimissimi Feeder, mentre “Howl”, scritta assieme a Gary Lightbody degli Snow Patrol, è davvero il potenziale singolo perfetto, un celestiale power pop perfettamente calibrato. “Small Wishes” sconfina addirittura nel country, “People” è una perfetta chiusura in odor di britpop.
I Biffy Clyro in definitiva si confermano, puntano definitivamente (se ancora ce ne fosse bisogno) al bersaglio grosso e dimostrano che, con un po’ di sale in zucca, tutto è possibile, anche mantenere una certa coerenza in un percorso che possa permettere una crescita ed una maturazione della propria proposta.
Miglior brano: “Howl”
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