FERMI TUTTI!

Vi ricordate di quel genere che veniva definito class metal? (e che poi è stato inglobato in poche parole con l'hard rock melodico?) Sì esatto, parlo proprio di quel genere talmente sfigato, che comunque ha saputo dare momenti di gloria, in primis ai Dokken con "Under Lock And Key" (i veri precursori per dirla tutta) e anche ai TNT di "Tell No Tales". Eh, ma negli anni 90? Poco o nulla, gli unici nomi che mi saltano in mente sono gli Heavens Edge (uuuuhh che bei ricordi!) e gli Eyes di Jeff Scott Soto, ma per il resto? 

Ho scoperto l'album per caso e vi assicuro che non sono pazzo se vi dico che questo "Something Wicked Comes" del 1993 è l'ultimissimo e maestoso album di class metal! Ignorato praticamente da tutti e conosciuto sì e no dalla band che lo componeva, non contiene una e dico una canzone che faccia da riempitivo!

Capirai, direte voi, e chi cavolo c'era in sta band? No, non c'era Albano a cantare e il nome del gruppo non è dedicato a Briatore (Billionaires Boys Club), bensì Mark Boals! Sì sì, proprio lui quello che ha il "passato" con Yngwie Malmsteen, Ring Of Fire e adesso con gli attuali Royal Hunt, vale a dire heavy neoclassico in poche parole.

Devo ammettere che per Mark ho un certo debole (aho, non pensate subito male! Intendo dire che come cantante è eccellente!), ma su questo disco ha veramente superato se stesso e credo che abbia voluto anche andare oltre la sua stessa voce, con degli acuti che romperebbero set completi di cristalliere! Ad aiutarlo in maniera a dir poco superba, troviamo inoltre l'ex Accept Jorg Fischer, che scolpirà dei riff a dir poco stupendi, Anders Johansson (Malmsteen) alla batteria ed infine Magnus Rosen al basso, che più tardi troveremo negli Hammerfall. Diciamo che quest'ultimo raccoglierà l'eredità delle tracce registrate per gran parte da un altro grande musicista, purtroppo venuto a mancare circa un anno e mezzo fa, ovvero Marcel Jacob, storico bassista sia di Yngwie che dei Talisman soprattutto.

Ecco questa recensione, seppur con largo ritardo, vuole essere un piccolo tributo a Marcel, un bassista come pochi dotato di una grande verve ma soprattutto molto dedito al proprio lavoro che ci ha lasciati all'età di 45 anni.

Detto ciò, rimangono le canzoni, come già accennato tutte stupende dall'iniziale "Won't See You Again" dotata di un intro che da tempo non si sentiva e con un finale dove Boals dà veramente il meglio, fino all'heavy incalzante ma al tempo stesso dal refrain melodico della finale "Inside Out", passando attraverso la struggente ballad "Eternal Flame" dotata di una passionalità unica o alla dolcezza senza tempo di "Can't Last Forever". Non mancano in ogni caso veri e propri inni dokkeniani, come nel caso della riuscita "Voyeur Romance", molto cadenzata e con degli ottimi cori d'effetto o della title track, con una doppia cassa che scuoterebbe anche vostra nonna con la dentiera, per non parlare della spassosa "Send Your Fat Friend Home", della quale vi consiglio caldamente il testo e la talismaniana "Don't Lie". Chiudono un disco perfetto "No Time To Sleep" e "Down Down Down", più vicine a territori hard/street.

Questa in sintesi la descrizione, seppur sintetica, di un discone con le contropalle che non verrà mai più eguagliato. Consigliatissimo a chi piace, nella munnezza per gli altri.

Elenco e tracce

01   Won't See You Again (05:12)

02   Inside Out (03:34)

03   Voyeur Romance (03:36)

04   Eternal Flame (04:28)

05   Something Wicked Comes (04:24)

06   No Time To Sleep (02:59)

07   Don't Lie To Me (04:37)

08   Down Down Down (05:15)

09   Can't Last Forever (04:22)

10   Send Your Fat Friend Home (03:25)

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