Nessuno è perfetto, ma forse Billy Wilder lo era. Avrà sbagliato due-tre film al massimo in una carriera pressochè unica in cui ha spaziato dall'operetta sentimentale al noir, dal dramma hollywoodiano alla commedia pura, dal giallo alla sophisticated comedy. Nel carniere di caccia, chiamiamolo così, almeno una dozzina di capolavori conclamati (vi bastano, tra gli altri, "La fiamma del peccato", "Viale del tramonto", "Testimone d'accusa", "A qualcuno piace caldo", "L'appartamento"?) ma anche, a volte, troppo critico nei propri riguardi. Sosteneva infatti che "Non per soldi... ma per denaro" (un capolavoro) fosse un film minore, un lavoretto su commissione da prendere senza troppe pretese: "Non ho più lo smalto di "L'appartamento", non è certo un film memorabile, lo accetti perché sei sotto contratto".

Il film, datato 1966, è uno dei suoi più belli e, forse, questo sì, l'ultimo grande acuto. Ed è un film divertentissimo nonostante tutto ciò che va in scena tocca, con disinvoltura, i bassifondi dell'umanità, come nel coevo "Baciami stupido" (1964), dimenticatissimo e fors'anche un filo migliore di questo. Già, perchè i personaggi che popolano "Non per soldi... ma per denaro" sono loschi figuri a cui l'amoralità li ha divorati. Nessuno, nemmeno la piagnucolosa madre del protagonista, ha un minimo di onestà intellettuale o coscienziosa, sono tutti livellati verso il basso. E non basta certo l'happy ending a risolvere la situazione.

Siamo su un campo da football. Tale Boom Boom Jackson, il giocatore più forte della squadra impegnata in campo, colpisce, senza volerlo, il povero operatore della CBS Harry Hinkle (Jack Lemmon), il quale viene trasportato in ospedale privo di conoscenza. Già l'indomani sta meglio, e potrebbe essere dimesso. Ma il cognato, l'irresistibile avvocato azzeccagarbugli Willie Gingrich (uno strepitoso Walter Matthau nel suo ruolo migliore) lo inchioda a letto e lo costringe a farsi passare come malato gravissimo, tanto da aver bisogno della sedia a rotelle. Motivo? Ottenere il massimo del risarcimento dall'assicurazione. Assicurazione che subodora da subito una truffa, e manda un detective ad appostarsi di fronte alla casa di Hinkle, sia mai si tradisse.

Dal losco avvocato Gingrich, disposto a tutto pur di otteere un pugno di soldi, all'ex moglie di Hinkle che torna a casa dal fu marito solo perchè sente odore di soldi, dalla madre che piange sempre ma, nonostante il figlio sia inchiodato su una sedia a rotelle (è ignara della truffa in atto) non rinuncia alle vacanze in Florida. Solo Hinkle, nel finale, mostrerà segnali di onestà, e lo deve a Boom Boom Jackson, l'unico davvero affranto dell'accaduto. Il mondo visto da Wilder (e dal mitico sceneggiatore I.A.L. Diamond) è un posto popolato da insetti succhiasangue disposti a tutto pur di fregare il prossimo. Un America amorale in cui si fuma tranquillamente negli ospedali e le assicurazioni sembrano salotti di malavitosi d'alto bordo.

Ritmo travolgente, dialoghi, spesso, geniali, divertimento assicurato e battute che si stagliano nella pietra con la forza del grande cinema.

Fu la prima volta insieme della coppia Jack Lemmon-Walter Matthau (poi sfruttata da Wilder e da altri in ogni modo) e diede l'Oscar a Matthau che, poveretto, costrinse la troupe a rallentare le riprese a causa di un infarto che ebbe sul set.

Tradotto: un capolavoro.

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