Alla mia seconda recensione vorrei descrivere il mio album preferito (Vespertine), della mia artista preferita... Björk.
La maggior parte dice che questo Vespertine è un'involuzione... dopo l'atomico Homogenic, ma dal mio onesto punto di vista lo trovo un capolavoro, di classe e mestiere, dove troviamo una Björk più rilassata, intima e adulta, contro i sussulti che ho trovato spesso pure innocui di Homogenic.
Partendo da "Cocoon", canzone che mi ha segnato, dalla tonalità sempre bassa, soffusa, lineare, non ha un ritornello come la maggior parte dei pezzi di questo album, e vive delle parole confuse e ispirate di Björk, lo stesso vale per l'altro capolavoro, "An Echo, A Stain", una canzone da capire, da ascoltare con attenzione, ogni respiro è emozione, e al contrario di quello che dicono su questo album non c'è niente di artefatto qui... solo emozione.
"Pagan Poetry" assolutamente sublime... come "Aurora"... in questo lavoro non ci sono canzoni che rimangono impresse per un ritornello, o per il ritmo... ma per l'atmosfera che creano, sognare di camminare a piedi nudi sulla neve... o ascoltare il rumore della notte, questo è un'album che vive di silenzi, a volte tristi e malinconici, altre volte sognanti e speranzosi.

È uscito ormai da un mesetto Medúlla e come ogni CD di Björk ce l'ho, ma sento che qualcosa questa volta non va... sembra che Björk sia stata spinta a fare qualcosa di più sperimentale dopo Vespertine... e a volte esagera e alcuni suoni sembrano senza senso... non c'è nessun motivo in alcuni versi, non si percepisce quel trasporto che si trova in "An Echo, A Stain"...

Consiglio a chi vive di respiri e a chi non è abituato a vedere Björk come una tipa posseduta e schizzofrenica.
Alla prossima.

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