Dopo 3 anni (4 se vogliamo essere fiscali) tornano i Blessed By A Broken Heart con un nuovo album, ovvero "Feel The Power". Il titolo del nuovo disco dice già tutto, una tamarrata insomma. Se poi si guarda la cover se ne ha la conferma. Se poi si procede a ritroso si batte il martello sul tavolo della sentenza: "Pedal to the Metal" del 2008 diede loro il successo con una canzone dal battito dance, dal testo semplice e ribelle (Move your body, move-move your body, we've got rock, we don't need your money!). Praticamente un inno al glam-rock, agli 80's, a Ritorno al Futuro, ai retrogames, ai neon, le pettinature assurde e ultralaccate e ai primi lupi mannari (vade retro Twilight!).

Tornando a parlare del presente, ciò che vogliono proporre questi 5 scalmanati - che hanno perso durante il tragitto diversi tastieristi, il buon chitarrista Casey Jones e il batterista - è del sano rock, divertente, adatto ad ogni occasione, consigliato ai party e in macchina (possibilmente customizzata ai limiti dell'eccesso) con gli amici vestiti di tutto punto (chiodo super borchiato fortemente consigliato!). Influenze glam metal, strascichi di quel che rimane del vecchio metalcore, cori da buttar giù uno stadio intero e qualche tastiera, mai invasiva, mai fuori posto. Si inizia subito forte ed in modo piuttosto spedito con la già conosciuta "Deathwish". Il 17 ottobre fu il web-singolo in free download a dare l'atteso annuncio a codesto "Feel The Power". Subito dopo ecco l'erede naturale di quel ei fu già citato singolo "Move Your Body" ovvero l'anthemica (saranno presenti altre tracce così, dont'w worry) "Shut Up and Rock" che vede la partecipazione di Dallas Taylor dei Maylene and Sons of Disaster. Senza voler cadere in uno scontato track-by-track l'intero lavoro si destreggia bene ed è ben suonato merito soprattutto dell'ossatura originale dei Blessed By A Broken Heart: il frontman Tony Gambino autore di un'ottima prova vocale, il prode bassista Tyler Hoare e soprattutto Shred Sean colui che manda avanti la baracca con assoli di tutto rispetto (e qui segnalo le ultime due canzoni - "Innocent Blood" e "Sleepless Nights" - per godersi appieno l'ottimo lavoro del chitarrista). Considerazione personale: mi ricorda, vagamente, un Synyster Gates con più arrosto da offrire e meno fumo da inalare.

Infine, e qui concludo, produzione all'altezza che ne esalta la ormai tanto decantata tamarraggine. Consigliato a chi vuol divertirsi, far festa e baldoria ogni sera, con lo stereo a palla (un boombox, of course!) e le casse che gridano SHUT UP AND ROCK!

Carico i commenti...  con calma