Anche per i Bloc Party è l'ora della terza prova in studio, ad un anno e mezzo soltanto dal sottovalutato "A Weekend In The City".

La pubblicazione di un singolo come "Flux" è risultata una sorta di spartiacque per il combo britannico capitanato da Kele Okereke; nella nuova fatica della band è chiarissimo, infatti, un profondo rinnovamento stilistico, messo subito in evidenza dalla potente apertura "Ares", pezzo dal deciso sapore "big beat".

Discorso che prosegue convincente (ma meno deciso) nel primo singolo "Mercury", perfettamente in linea con la svolta attuata dalla band inglese. Non mancano comunque proposte che richiamano all'ormai consolidato e classico stile à la Bloc Party, come la punkeggiante "Halo" o l'abrasiva "One Month Off", forse il loro singolo più coinvolgente in assoluto.

"Biko" e "Ion Square", da parte loro, porta all'estremo certe stratificazioni elettroniche che comunque ben si amalgamano col resto dell'opera, creando un effetto straniante molto azzeccato. "Trojan Horse", invece, risulta piuttosto carente a livello di incisività e scimmiotta troppo un capolavoro assoluto come la vecchia "Like Eating Glass" (così come "Zepherus" è praticamente una "The Prayer" parte seconda). "Signs" è una sorta di ninna nanna gradevole e niente più, mentre "Better Than Heaven" non sfigurerebbe in un lavoro solista di Dave Gahan, perlomeno sino all'ottimo assalto sonoro piazzato nel finale.

La produzione dell'onnipresente Jacknife Lee e di Paul Epworth è ottima, e riesce a mascherare piuttosto bene certi piccoli "difetti di fabbricazione" che comunque non intaccano eccessivamente il valore di un disco assolutamente buono.

Okereke ha dichiarato tempo fa che i Bloc Party si sarebbero fermati dopo il terzo disco; sarebbe veramente un peccato, c'è da dirlo.

Vedremo se alle parole seguiranno i fatti...

Tracce chiave: "Ares", "Biko", "One Month Off"

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