"Time out of mind" arrivò inaspettato nella sua bellezza dopo sette anni di silenzio e una prova di Dylan, con "Under the red sky", sicuramente non esaltante.
Il nuovo disco vinse tre grammy (tra cui quello come il miglior disco rock del '97) e venne apprezzato dal pubblico e dalla critica che gridò al capolavoro assoluto; addirittura il musicista inglese Elvis Costello definì "Time out of mind" come il miglior album di Dylan di sempre.
Affascinante, notturno e profondo, "Time out of mind" non è il miglior album di Dylan di sempre ma è un grande disco che può stare assieme ai grandi dischi che il menestrello di Duluth ha composto nei quaranta anni successivi a "Blonde on Blonde" (gli altri, secondo me, sono: "Blood on the tracks", "Infidels" con le outtakes e "Oh Mercy"). La voce di Dylan nel brano di apertura, Love sick, suona come se arrivasse da un altro mondo e si contrappone all’organo davvero spettrale di Auge Myers. Standing in the doorway è una delle più belle ballate di Dylan, piena di una malinconia stanca del mondo al limite della sopportazione. Tryin’ to get to heaven è una ballata pianistica con un testo personale: un tempo Dylan bussava alla porta del paradiso, adesso cerca solo di raggiungerlo prima che sia troppo tardi. Quindi si arriva al cuore del disco, Not dark yet, che è una delle più belle canzoni dell’intero repertorio dylaniano e, secondo Emmylou Harris, la più grande canzone mai scritta sul declino dell’uomo. Cold irons bound è un ringhioso blues che procurò a Dylan un grammy per la migliore performance come voce rock maschile, mentre Can’t wait è un altro blues a effetto, rallentato quasi al battito cardiaco. Il disco si chiude con l’epica straordinaria di Highlands, lunga sedici minuti, che presenta un Dylan come un commentatore fantasma rassegnato ma impenitente mentre si prepara alla fine.
Grande disco, quindi, che vede Dylan riflettere e parlare sui temi della mortalità, della solitudine e che sembra prevedere e descrivere il suo incontro con la morte che avvenne nel ’97, appena finite le registrazioni, per un’istoplasmosi.
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