"I Guns and Roses sono il miglior rock gruppo di sempre!

Così se ne uscì un giorno il mio "fratellino" quindicenne, nel mezzo di uno dei suoi tanti discorsi sconclusionati sulla musica.

"No, fratellino. Non ci siamo proprio", risposi.

"A te non piacciono?"

"A me i Guns fanno cagare ma ti capisco, alla tua età ci sono passato anche io. Quando hai quindici anni è fisiologico: ti spuntano i brufoli, ti ammazzi di seghe e ascolti i Guns.  Per rimediare ai primi c'è il Topexan, per le seconde una bella ragazza... ma per quei truzzi ci vuole solo pazienza. Dopotutto nessun quindicenne ascolta -chenesò- i Bongwater, per dire un gruppo coevo. Poi però cresci, i gusti maturano, i Bongwater ti piacciono e i Guns col cazzo che li ascolti più!"

"Bongwater? Che musica fanno?"

"Psichedelica. Ma non proprio. Oddio, non sono neanche sicurissimo che facciano musica vera e propria... sono solo suoni. Dannatissimi suoni."

"Ok, li ascolto e ti dico."

"Buona pazzia!" - e fu la mia chiosa finale.

***

"Non propriamente musica", eh? Non una bellissima definizione, lo ammetto, ma non sono mai stato un asso in queste cose spicce.

O forse è proprio la creatura di Mark Kramer e Ann Magnuson ad essere scarsamente soggetta a definizioni di sorta. E' impossibile cercare di comprendere appieno questo disco, anche dopo molti ascolti: della classica forma-canzone non restano che miseri brandelli attaccati ad un osso ritmico: voci che ora sussurrano, ora declamano alla radio, ora esplodono in urla belluine, ora balbettano in lingue sconosciute, distorte, accelerate, rallentate, filtrate, sporcate, stuprate e poi spalmate ai piedi di una Torre di Babele sonora Psychedelic-garage-kraut-gothic-post hardcore-noise-experimental rock.  

In quei  "dannatissimi suoni" ci sento di tutto: il sound Weast coast, i "Nuggets", i Cosmic Jokers, i Butthole Surfers, i Red Crayola, Frank Zappa, i The Gathering, i Jesus Lizard, i Velvet Underground, i Chrome, i Sonic Youth del periodo No Wave, alcuni nomi venuti prima dei Bongwater, altri dopo... ma immagino che ognuno possa sentirci ciò che gli pare, cioè che gli piace. Signore e signori, il piatto Double Bummer è questo: è abbondante (Doppio CD), ha mille gusti per morso e non aspetta altro che c'essere mangiato, digerito ed evacuato.

Il voto oscilla tra un "senza valutazione" e  le 5 stelline piene. Magari non entrerà nei vostri ascolti abituali ma nei miei si è già ritagliato un posto privilegiato. Per me, ora, ascoltare questo disco è fisiologico, come tanti anni fa lo era Appetite for Destruction.

**risata**

Buon ascolto.

E buona pazzia anche a voi.

Elenco tracce e video

01   Lesbians of Russia (01:30)

02   Frank (01:51)

03   We Did It Again (02:16)

04   Homer (03:27)

05   Joy Ride (02:57)

06   Decadent Iranian Country Club (02:48)

07   David Bowie Wants Ideas (02:13)

08   Rock & Roll, Part 2 (03:20)

09   Just May Be the One (01:53)

10   There You Go (02:50)

11   Shark (01:23)

12   Jimmy (03:58)

13   Crime (02:59)

14   Pornography (03:41)

16   Dazed & Chinese (03:45)

17   Bullaby (03:11)

18   So Help Me God (04:37)

19   His Old Look (02:58)

20   Stone (02:25)

21   Number (04:43)

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