Sembra che si contengano, preoccupati di non fare troppo rumore, di dar fastidio. Che paradosso!
Musicisti vulcanici come Maceo Parker, Fred Wesley, Michael Hampton, i fratelli Brecker (proprio loro), Bernie Worrell, oltre ovviamente a Bootsy, che non riescono ed esprimere tutta la loro energia. E dire che tante altre volte l'han fatto! Penso ai dischi di James Brown, il cui sound fu rivitalizzato nei primissimi anni '70 proprio da Catfish e Bootsy Collins. Penso naturalmente ai Funkadelic e ai Parliament, i due gruppi gemelli di cui molti degli strumentisti coinvolti in questo album facevano parte.
Eppure l'esordio della Bootsy's Rubber Band (1976) non possiede nè il suono grezzo e ruvido dei primi dischi dei Funkadelic nè il suono pieno completo cicciotto dei secondi Funkadelic e dei Parliament. Strano, perchè "Stretchin' Out" fu registrato fra il '75 e il '76, in contemporanea a "Mothership Connection" e "Lett's Take It To The Stage".
Davvero, è un disco misterioso. Non riesco a capire perchè l'energia non irrompa nell'aria, non assalti me che ascolto, come mi aspetterei. Eppure l'energia c'è, è intuibile, solo che è...trattenuta. Questo pregiudica un po' tutto il disco, che trova quindi il suo punto di forza solo nelle melodie. Ma che melodie! "Stretchin' Out (In A Rubber Band)", "Another Point Of View", "I'd Rather Be With You" e più in generale tutte le tracce, hanno linee melodiche di quelle che ti aprono il cervello, si accasano dentro e non c'è modo di sfrattarle. La forma canzone è maggiormente rispettata di quanto non sia negli album dei Parliafunkadelicment. Gli arrangiamenti sono come sempre curatissimi, precisi. Ma senza quel quid in più, quella spinta animalesca che tante volte questi musicisti hanno infuso nelle loro creazioni, non è la stessa cosa.
Nel 1976 Bootsy salta su di una motocicletta, nel bel mezzo di un nebbione mica da scherzarci, con il fido basso a forma di stella e, a metà strada fra un sorriso e un'acconciatura afro, un paio di occhiali da sole, a forma di stella. Salta su quella moto e ci regala, al di là di ogni confronto, un incrocio di melodia e ritmo tutto sommato riuscito. Ne ha fatti di migliori è indubbio, non siamo di fronte ad un capolavoro, piuttosto a un disco riuscito per metà. Ma non fraintendetemi ragazzi, non è un disco stanco, nè di maniera. Non è che il piede non ve lo fa battere, non è che non vi fa ballare. E' solo che non fa urlare.
Elenco e tracce
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