Una goccia nera su uno stelo al chiaro di luna. E scusate se è poco.

Tra i molteplici metodi per riassumere "Universal", ultimo caleidoscopio sonoro dei norvegesi Borknagar, forse il più adatto risiede nel concetto di "fusione": tra melodia e aggressività, Black metal e aurore Progressive, voce pulita e ringhi infernali, Folk e pure influenze Seventies. Trascorsi 4 anni da quel gioiellino acustico noto come "Origin", ecco allora che la band di Vintersorg, autore dell'usuale prestazione encomiabile, torna offrendoci una sorta di icosaedro di cristallo, in grado di inondare gli occhi dell'osservatore di tinte sempre diverse e cangianti.

"Universal" parte con "Havoc", brano che, pur non potendo essere assunto a compendio dell'intero disco, presenta già diverse delle caratteristiche-chiave, tra cui un sentore di epicità e un gustoso ritorno alla violenza dell'epoca "Empiricism". Le tracce si susseguono rapide e fluenti, in un disco che non annoia mai e sa regalare momenti capaci di scaldare il cuore (provate a sentire "The Stir Of Season": sarà come passeggiare al crepuscolo in un bosco dalle foglie infuocate accanto alla biondina acqua e sapone che da tempo vi ha ammaliato). E se qualcuno era preoccupato per il cambio di batterista, riposi il suo animo nell'oceano della tranquillità: la performance di Dave Kinkade è infatti degna di lode. Per non parlare poi delle tastiere di Lazare, o del sublime ICS Vortex, che fa librare la sua ugola nella conclusiva "My Domain". 

Insomma, tutto come al solito: un Vintersorg ispirato, la solita commistione di Black e Prog, le influenze Folk...ecco, forse TROPPO come al solito: ed è qui che sta il vero punto debole di "Universal". I Borknagar, infatti, tornano con un lavoro di indubbia qualità -ma, d'altronde, dando un'occhiata alla line-up, questa gente non produrrebbe brutta musica neanche volendo- che però non offre nessuno spunto veramente nuovo e finisce per adagiarsi mollemente su se stesso: un vero peccato. Sorge una certa preoccupazione anche solo a pensarlo, ma...non staranno cominciando anche i nostri Borknagar ad esaurire le idee?

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