Fra le grandi formazioni dedite a quell'hard rock ipermelodico di gran moda negli anni ottanta e poi spazzato via in malo modo dal grunge, quella dei Boston gode di alcune caratteristiche tutte sue. Intanto sono stati i pionieri del genere: il primo album è datato 1976 ed apre tutte le necessarie porte verso quei mondi musicali che troveranno pingui riscontri di massa non meno di dieci anni dopo. Inoltre è a loro legata un'importante evoluzione tecnica, qualitativa e strutturale della registrazione sonora in generale e della chitarra in particolare, dovuta alle intuizioni e sperimentazioni del loro leader, l'ingegner Tom Sholtz, un tizio che ha fatto molti più brevetti che dischi in vita sua, tanto per inquadrare efficacemente il soggetto... Un vero progettista al servizio della tecnica elettronica e dell'orecchio fino (molto fino) applicati ad amplificatori, microfoni, effetti e nastri magnetici, ma soprattutto un perfezionista a livelli maniacali, di quelli di cui il mondo ha talvolta bisogno per evolversi e scrivere nuove pagine su qualcuna delle sue arti ed attività.

Ai decisivi vantaggi portati dal genio tecnico ed architettonico di Sholtz in termini di superiore resa sonora e strutturale, virtù queste inopinatamente capaci di elevare all'estremo e rendere irresistibili idee musicali e composizioni di per sé piuttosto ripetitive e circoscritte, si aggiungeva l'appeal della radiosa voce tenorile del frontman della formazione Brad Delp, sciaguratamente uccisosi un paio d'anni fa col monossido di carbonio. Persona mite ed umile, tutt'altro che dotata in quanto a presenza scenica e carisma, Brad svettava comunque e nettamente grazie alle qualità non meno che angeliche della sua emissione vocale, così a suo agio nelle note alte da non dovere far ricorso a particolare potenza e grinta per rendersi pienamente intelligibile e sommamente godibile sopra il frastuono rock creato dai compagni. Le sue linee vocali, da sole o pluristratificate con certosina precisione in cori paradisiaci, hanno destato ammirazione e toccato il cuore di parecchia gente.

Dal vivo i Boston non sono mai stati un fattore importante: genesi sostanzialmente di un solo uomo od al massimo due, non hanno mai goduto di quella coesione (o interplay, come risolve più efficacemente il sempre ficcante ed essenziale idioma inglese), di quel "tiro" che fanno la differenza su di un palco, aiutati magari da immagine, estroversione, senso dello spettacolo. Troppo architettoniche, stratificate e meticolosamente studiate le performance in studio di registrazione per poter adattarsi all'istintività, all'essenzialità e all'approssimazione di un concerto.

"Walk On" è il quarto disco di una carriera trentennale che ne annovera solo cinque (più una raccolta con qualche inedito) e non è certo brutto, ma neanche brilla particolarmente, risultando assai migliore dell'ultimo "Corporate America" (uscito nel 2002, pessimo), ma non meritando a parer mio più di tre stelle, quando il primo omonimo ed il secondo "Don't Look Back", uscito nel 1978, erano da cinque ed il terzo "Third Stage", uscito nel 1986, da quattro. E poi Delp non è in formazione (unico disco dei Boston a vederlo assente), sostituito dal bravo, ma non ugualmente speciale Fran Cosmo.

Canzone di spicco del lavoro è la malinconica ballata "Livin' For You", perfetta per le corde di Cosmo e con un sontuoso manto di chitarre, orchestrato e missato da urlo dal geniale Sholtz, prima a simulare una sezione d'archi e poi a creare uno stratificato e bombastico assolo, seppur fatto praticamente di due note.

Suggestiva la chiusura "We Can Make It" anche se solo in parte, perché il bell'arpeggio scampanellante che regge le strofe si risolve nel solito, telefonato refrain alla Boston. E' però il suo epilogo ad essere originalissimo e di grande effetto: dalla solita orgia di chitarre soliste, rimaste a vagolare sullo sfondo dopo che la ritmica è sfumata, emerge una terremotante nota grave di chitarra, gonfia di basse frequenze fino a scoppiare, che si inabissa lentamente fino a dissolversi... In uno stormire di fronde! Ascoltare questo passaggio in cuffia è uno spettacolo.

Il pezzo forte del disco dovrebbe essere il medley centrale che dà il titolo all'album, diviso in quattro movimenti. Il primo vede Sholtz indulgere tutto solo col suo chitarrone in un'improvvisazione free form: niente di epocale, tranne il solito, inimitabile, bestiale suono, turgido e grosso all'ennesima potenza. La seconda e quarta parte sono costituite dal classico rock'n'roll alla Boston, trascinante ma già sentito. Nella terza parte Tom svisa gustosamente con l'organo Hammond, strumento verso il quale esibisce ancora maggior perizia che con la chitarra... da ragazzino d'altronde Sholtz aveva studiato pianoforte classico per anni, appassionandosi poi dela sei corde quand'era già grandicello.

Il peccato mortale commesso in questo disco è però l'uso massiccio della batteria elettronica, una vera eresia per la musica rock, che ha bisogno del groove naturale dato da un uomo in carne ed ossa che picchia su tamburi e piatti, per dare letteralmente vita e calore al ritmo. L'autoindulgenza di Sholtz a questo proposito è autolesionista e francamente irritante, dato che è impossibile pensare che non sia stata una scelta precisa.

"Walk On" è dunque l'unico disco dei Boston che possa richiamare aggettivi moderati. E' cioè mediocre, discreto o buono a seconda dei gusti (premesso che il genere interessi, ovviamente). Le restanti quattro uscite a nome Boston si devono qualificare in maniera molto più radicale: a mio giudizio, il primo è patrimonio dell'umanità, il secondo un capolavoro, il terzo un gran bel disco ed il quinto ed ultimo una delusione cocente.

Elenco tracce testi e samples

01   I Need Your Love (05:33)

02   Surrender to Me (05:33)

I know it never came easy
Girl, you drive me out of my mind
Your fine and still kind of sleazy
Now I want to make you mine
Somehow, I don't believe you
I really need you now
You know you're so good at teasing
Maybe that's what I like
Sometimes you're hot when you're freezing
Don't want to let you out of my sight
Somehow, I don't believe you
I really need you
I don't believe you
And I really need you
(Hey) You never believe what I say
You're gonna surrender someday
Surrender to me

Surrender to me
Surrender to me all the way
Surrender to me all the way (yeah, yeah)
Surrender to me

You've got an attitude
A hardheaded woman that I can't refuse
Your love is kind of rude
You love me like you got nothing to lose
Somehow, I don't believe you
I really need you
I don't believe you
And I really need you

(Hey) You never believe what I say
You're gonna surrender someday
Surrender to me
Surrender to me
Surrender to me all the way
Surrender to me all the way (yeah, yeah)
Surrender to me
All the way
All the way
All the way

All the way
Surrender to me all the way
Surrender to me
Surrender


(Sikes-scholz-Laquidara)

03   Livin' for You (04:57)

Livin' without you never could be so wrong
Don't need to say it, I never waited so long
Thinking about you in everthing I do
Love is for giving
You know I'm just livin' for you
And I, I never needed to lie
Can't you see I believe in my heart when I'm saying
It's love that you see
You're just the one for me
I'm praying

Maybe I'm dreaming, don't want to wake up now
Baby, I love you, I always knew it somehow
Happened so easy, don't need to think it through
It's not so amazing
Been going so crazy for you

Dreaming and hoping, hoping that dreams come true
You're my religion, girl, I've been living for you
Don't want to fight it, tried everything I know
I won't deny it
You're everywhere I try to go

And I, I never needed to lie
Can't you see I believe in my heart when I'm saying
It's love that you see
You mean the world to me
I'm praying for you

Knew it so easy, don't have to think it through
Love is for giving
I know I'm just livin' for you

Love is for giving
I know I'm just livin' for you

04   Walkin' at Night (02:02)

05   Walk On (02:57)

06   Get Organ-ized (04:27)

07   Walk On (Some More) (02:54)

Take a look around tell me what you can see
I guess that all depends on exactly what you want it to be
Don't know all the answers everybody's running away, hey
If you want to win the game then you know it's a shame not to play
Everybody get carried away
And everybody's got something to say
to remind you
Keep looking behind you
It's never easy to see
What it takes to believe right from wrong
Never going back where I've gone
Walk On
Walk On
Walk On
Walk On
Hey alright, we're not gonna turn back now
Walk On
Walk On
Just Walk On


(Scholz-Sikes-Delp)

08   What's Your Name (04:28)

Well I saw her just as I was leaving
Crossing in between the cars
Sometimes seeing is just not believing
Like a spaceship coming down from Mars

Total attraction
You're driving me insane
A chain reaction
Baby, tell me what's your name

Baby, what's your name

Yeah, you know I'm not that underhanded
But I didn't know what else to do
So I told her that the ships had landed
And I told her "I'll take care of you"

Total attraction
You're driving me insane
A chain reaction
Baby, tell me what's your name
Baby, what's your name?
Come on girl, what's your name?

Well, I know you wouldn't understand it
Didn't know what I should say or do
And it wasn't quite the way I planned it
But I had to find a way to you

Total attraction
You're driving me insane
A chain reaction
Baby, tell me what's your name
Yeah, yeah

Baby, what's your name
Baby, what's your name

09   Magdalene (05:57)

10   We Can Make It (05:29)

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