Nonostante certi fenomeni da baraccone, pensiamo a Pino Scotto o ai Lacuna Coil, il metal italiano ha quasi sempre sfornato delle ottime e apprezzatissime formazioni. Paul Chain, Necrodeath, Mortuary Drape, , In.si.dia, Node, Spite Extreme Wing e chissà quanti altri!

Oggi vi voglio parlare dei Braindamage, band tricolore che ha sfornato alcuni dischi veramente sfiziosi.

Lo stile dei nostri è di chiara derivazione thrash, ma non mancano parti maggiormente hardcore e trame semi-prog. Un gruppo che ha fatto dell'ingenio e dell'originalità i propri tratti distintivi.

Il disco che andrò a recensire è stato pubblicato nel lontano 1996 e, purtroppo, non riscosse un grande successo in termini di vendite e attenzioni.

"The Turning Point" è un possente concept dedicato alla guerra , per la precisione alla Grande Guerra.

Nessun tono apologetico o nazionalista. La band di Andrea Signorelli ha voluto ricordare uno dei più tragici eventi del novecento. Se avete letto libri come "Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale", converrete con me.

Le danze si aprono con "La Grande Guerre", brano mastodontico che riporta alla mente alcune cose dei primi Machine Head.

Segue "Hospital For The Sick Children". Un basso pesantissimo e riff granitici. Cupa come la peggior notte della vostra vita.

"No Place To Fall" è veloce e aggressiva. Si sente che i nostri hanno imparato la lezione di certo hardcore americano.

Fare il track-by-track non è la mia passione ma, prima di terminare questa carrellata, segnalo le monumentali "Aurora", "Disertori" e la sabbathiana "The Turning Point".

Un disco che rappresenta l'evoluzione del Thrash verso qualcosa di altro. Un disco che catapulta l'underground italiano a livelli qualitativi internzionali.

Cercatelo, non ve ne pentirete!

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