Siamo nel 1972 quando i Brave New World danno alle stampe il loro secondo ed ultimo Impressions On Reading Aldous Huxley, disco e gruppo decisamente interessanti purtroppo dalla vita breve. Meritano attenzione sicuramente per la loro capacità di mescolare in modo organico stili diversi aprendo una nuova strada che sarà seguita negli anni successivi da altri gruppi e penso ad esempio agli Art Zoyd. L’album, uscito per la Vertigo, è inserito nella categoria Krautrock ma ci si può avvicinare anche se la preferenza dei suoni dell’ascoltatore converge maggiormente verso un classico prog dal sapore britannico. Alcuni momenti tendono ad essere vicini alle sperimentazioni del Krautrock ma mai in modo troppo duro anzi sanno far emergere emozioni morbide e quasi ottimistiche. Il titolo del disco ed il nome del gruppo si riferiscono chiaramente alla lettura di opere di Aldous Huxley (scrittore e filosofo 1894–1963) il cui romanzo più famoso porta il titolo di Brave New World. Veniamo alla musica che è quasi esclusivamente strumentale, presenta una miscela di folk, jazz, rock e psichedelia. Il suond è piuttosto morbido con alcuni effetti strumentali prevalentemente accompagnati dalle percussioni che immergono l'ascoltatore in atmosfere psych-elettroniche con una spruzzata lisergica. I componenti padroneggiano molto abilmente i loro strumenti e sicuramente sono tutti provenienti dallo studio del jazz. Il disco si apre con un prologo ed i brani che seguono portano i titoli di: Alpha, Beta, Gamma, Delta canterburyana – Lenina dal flauto andersoniano – la bizzarra Soma - Halpais Corn Dance e prima di chiudere ascoltiamo la suite The End che è sicuramente la parte più interessante del disco, diciassette minuti di chitarre lisergiche, flauti e sax a sottolineare quel che Huxley scriveva nelle sue opere più distopiche. La chiusura titola Epilogue ed è una breve lettura di alcuni passaggi firmati Aldous Huxley. Album da riscoprire.

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