Considero "Into The Labyrinth" dei Dead Can Dance uno dei dischi più intensi, magnetici e affascinanti che abbia mai avuto fortuna di sentire: logico che [mi] si drizzino le antenne ogniqualvolta capto che qualcuno dei due protagonisti, ancorchè in veste solitaria, fautori della tuttora inarrivata et inscalfibile opera risalente al secolo scorso, s'appresta a estrapolare nuova materia sonora da vagliare.

La pubblicazione di "Ark", secondo lavoro da solista del baritonale vocalista Inglese Brendan Perry, risale allo scorso mese dell’Aprile e arriva a ben undici anni di distanza dal primo lavoro in solitaria ("Eye Of The Hunter", 1999) a seguito della separazione artistica, di alcuni anni antecedente, dalla straordinaria vocalist australiana Lisa Gerrard.

La novità più rilevante rispetto alle precedenti produzioni consta nel solo utilizzo di sintetizzatori e marchingegneria artificiale che sostituiscono qualsiasi instrumento acustico/classico utilizzato in passato; il progetto prende le tetre sembianze di sotterraneo, meditabondo, plumbeo, pseudo-Trip Hop dalle tinte nere come la pece: raccontato così potrebbe sembrare d'assistere a un impoverimento del canovaccio al quale siamo stati a suo tempo piacevolmente educati. E forse lo sarebbe anche sé non ci fosse quel valore aggiunto: la portentosa ugola del Nostro non ha perso una risicata oncia del proprio ancestrale magnetismo, anzi risulta spesso davvero ispirat(issim)o e in più che dignitosa forma.

Tra i brani meritano sicuramente una menzione le due gemme con le quali s'apre e termina il lavoro: "Babylon" monolite scurissimo con la voce del Nostro che si inerpica e veleggia verso vette inespugnabili ai più e "Crescent" un torbido caleidoscopio di subliminali suggestioni figlie del "Labirinto" che fù: canzoni che pare siano state composte per un cantierizzato nuovo album a firma Dead Can Dance nel 2005 che a quanto pare non vedrà (per ora) la luce.

In ogni caso, in tempi musico-apocalittici come quelli che ci accompagnano, direi che si può chiedere asilo e protezione a questa sicura, solida, oscura ma salvifica Arca.

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