Un amico mi ha chiesto di pubblicare questa “recensione” su DeBaser a suo nome. Sono felice di farlo. È un po’ di auto-promozione—spero che non sia troppo sgradita.

L'Arte del Pitching (di Karlo Bromsen)

Atto I – Le Forchette
-Il Pitch-
(Un appartamento condiviso a Berlino. Il corridoio è lungo, illuminato a malapena. Karlo è in cucina, mescolando una pentola di
pasta che bolle.)
Karlo: Richard, la cena sarà pronta tra poco. (Dall'altra parte del corridoio, dalla stanza di Bon
esplodono lunghi, prolungati urli da Kung Fu.)
Karlo (si ferma, confuso): Ma che sta facendo Bon?
Richard (senza alzare lo sguardo): Credo… lavoro di press.
Karlo (sollevando un sopracciglio, poi canticchiando il tema de Il Padrino mentre affetta pomodori):
Lavoro di press, eh. Interessante. (Fruga nel cassetto, si acciglia.)
Karlo: Aspetta—dove sono finite tutte le forchette? (Richard fa spallucce. Si sente un altro grido. Bon irrompe
in cucina, leggermente sudato, sorridente.)
Bon: Tranquilli. Le ho usate tutte. Ogni singola forchetta.
Karlo: Usate?! Per cosa?
Bon: Le ho lanciate fuori dalla finestra. Ognuna portava un link. Dritto a Pitchfork. (Corrono
alla finestra. Per strada sotto, non ci sono più forchette. Solo silenzio. L’aria notturna
vibra.)
Karlo (a bassa voce): Quindi... forse Pitchfork ha ricevuto i link?
Richard (dopo una pausa): O forse stanno solo... affilando i coltelli. (Si sporgono tutti fuori dalla
finestra, ascoltando.)

Atto II – Il Mestolo
(Scena: stesso appartamento a Berlino. Il tavolo della cucina ora è vuoto, nessuna forchetta in vista. Karlo
sorseggia vino, Richard scorre sul telefono. Bon entra, impugnando un grande mestolo.)
Karlo: Bon... perché hai un mestolo in mano?
Bon: Perché non ci sono più forchette. E le forchette non hanno funzionato.
Richard (sorridendo): Forse Pitchfork vuole posate più grosse. Qualcosa di più pesante. (Bon
sbatte il mestolo sul tavolo. Tutti sobbalzano.)

Bon: Questa volta lanciamo i cucchiai. Cucchiai pesanti, lucidi. Portano cose più grandi.
Karlo (sollevando un sopracciglio): Cose più grandi?
Bon (drammatico): Nuove coperture. Le ultime storie. SPIN. Obscure Sound. Tutto portato dai cucchiai,
lanciati direttamente nella notte. (Apre la finestra e finge di lanciare cucchiai invisibili
nel buio. Un flebile eco metallico risuona per la strada.)
Richard (scorrendo): Guarda, stanno volando...!
Karlo: Volando dove? Richard: I link – verso Brooklyn. (Tutti e tre si sporgono dalla finestra.
Silenzio. Poi un lontano tintinnio di posate.)
Karlo (a bassa voce): Quindi... forse questa volta, li digeriranno?

Atto III – Il Piano
(Scena: stesso appartamento a Berlino. La band si raduna intorno al tavolo della cucina, questa volta armata
di penne e quaderni.)
Karlo: Forse Pitchfork non ha bisogno di forchette. Né di cucchiai.
Richard: E allora?
Bon: Una storia. Scritta. Pubblicata. Qualcosa che non possono ignorare.
Karlo: Esatto. Debaser mi ha detto che potremmo anche scriverla noi.
Richard (sorridendo): Quindi facciamo il pitch del pitch?
Bon (sollevando un sopracciglio): L’Arte del Pitching.
(Tutti e tre annuiscono. Una lampada sfarfalla sopra il tavolo. Fuori, la città vibra. Il viaggio
continua…)

Carico i commenti...  con calma