Non sarebbe difficile immaginare che tipo è questo Pòrz, che in questo progetto solista si fa chiamare Count Buzzum.
Bolognese, impegnato in diversi progetti black, ambient e doom. Il disco in questione è un "LP" di 33 minuti. Il titolo è abbastanza indicativo: si tratta di dark ambient, anche se poi le influenze sono varie. Pòrz stesso sostiene di essere influenzato da Varg Vikernes, Ulver e Neptune Towers (progetto solista di Fenriz). Certo è che le atmosfere variano dal velleitario al ridicolo a volte, il tutto aiutato dalla scelta dei titoli sicuramente molto vicini ad una ispirazione denigratoria... Il nome della label già aiuta a capire cosa intendo: Il Male Productions...
Personalmente non vado matto per il genere e spesso preferisco altre sonorità a quelle ambient, o comunque un contorno strumentale più deciso, marcato e penetrante. Questo disco è tanto breve da valutare quanto lungo da ascoltare. Non so nemmeno io come ce l'ho fatta a sentirlo tutto di fila. Ciononostante non nego affatto che possa piacere a qualcuno, in fondo non è "suonato" pessimamente, e per qualche secondo esisterà una parte di voi che riuscirà ad apprezzarlo.
La partenza è la malinconicità di un pianoforte disturbato da rumori iperamplificati, "Piano(forte) Svanisco". Ovviamente non si tratta della persona con più fantasia sulla faccia della terra... Comunque un pezzo più semplice dei successivi come ascolto e assimilazione. Di seguito abbiamo quasi 12 minuti di "La Tensione Superficiale Dell'Acqua Parte I" e "La Tensione Superficiale Dell'Acqua Parte II", che effettivamente differiscono tra loro abbastanza (relativamente). La sensazione è un po' quella di qualcosa che prima cade, poi attraversa e poi si immerge in acqua, il tutto visto con la lentezza del moto rivoluzionario della Terra attorno al Sole. Il simpatico titolo della quarta traccia è "Entra Nel Mio Mondo E Ammazzati". La ripetitività estremamente alienante aiuta davvero chi ascolta a seguire il consiglio, ma questo forse era lo scopo di chi l'ha composta... Poi rumori di vento compressi e decompressi ci immergono piano piano in un'atmosfera di tastiere orrorifica, ma anch'essa fortemente ridicola. E' la quinta traccia, "In Attesa Che Il Troll Mi Divori".
56 secondi di cover della prima traccia compongono "La Ciclicità Del Vinile", che insiste di più sul frastuono di una puntina su un dsco di vinile. Il grottesco viene decisamente raggiunto nell'ultima traccia, a partire dal titolo "La Norvegia E' Un Bel Posto". Indubbiamente non smentirei mai che lo sia davvero. E tra parentesi Bonus Track, come per farci dire: che culo! Una in più! Probabilmente senza questa traccia "Sto Svanendo Ma Nessuno Se Ne Accorge" sarebbe stato un EP... Almeno non è completamente inascoltabile, e infatti è la più ricca di percussioni, passaggi folkloristici, e un basso elettrico che spezza quasi l'atmosfera assurdamente festosa.
A voi il giudizio. Io non ancora capisco se è una parodia o se davvero l'intenzione era seria quando è stato realizzato quest'album.
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