Il doom è sempre stata una frangia che ho snobbato per principio, il metal a mio parere doveva essere veloce e ricco di energia, tutti requisiti che non rientrano nelle qualità di questo genere.
Ho pensato tutto questo fino a quando ho scoperto i Candlemass.

Mi trovo a recensire un disco estremamente cupo e oscuro, qualcosa che ogni volta che ascolto sembra trasportarmi ai confini del male, in un mondo parallelo dove regna solamente oscurità e decadenza. Trasportato dalle ritmiche lente e ossessive e dalla straordinaria e personalissima voce di Messiah Marcolin, questo disco è ciò che considero un capolavoro per la sua maestosità.
Ad aprire le macabre danze è The Well of Souls, un pezzo monolitico, trainato da un riff continuo e pesante. Gli altri splendidi pezzi da segnalare sono At the Gallows End e Samarithan, per poi concludere con la mastodontica Dark are the Veils of Death (la migliore del lotto a mio parere) e la finale (escludendo l'outro Black Candles) Bewitched, che non so per quale motivo ha un che di già sentito nel ritornello, forse colonna sonora di qualcosa.
Altro pezzo forte, è la riedizione dell'album. Il disco infatti è stato interamente ri-registrato, includendo un bonus disc con demo, pezzi live e il video di Bewitched.

Insomma, se non avete mai sentito parlare del doom, questa è la vostra chance per comprendere appieno il significato di questa lenta e oppressiva musica.

YOU ARE BEWITCHED!

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