Credo sia sempre difficile affrontare gli spettri del proprio passato, una rottura destabilizza non solo il mondo attorno a se, ma particolarmente il mondo all'interno del proprio corpo: dalla testa, allo stomaco, dalle gambe al cuore. Will Toledo (aka Car Seat Headrest) è un omessuale, nel 2011 a 19 anni è stato lasciato dal suo ragazzo, nelle sue corde già vibravano una sensibilità unica e un talento cristallino. Toledo porta con se la più grande commedia Alternative e LoFi americana (Pixies, Pavement, Built To Spill) annaffiandola di tragedia, per nulla grottesca, ma soffice e leggera come il velluto passa su una pelle morbida e liscia e poche parole pronunciate con tutto il sentimento che può donare l'universo.

Will ha la stoffa della Rockstar. NO. Will è una Rockstar, a tutto tondo. Credo che tra un paio di lustri possa tranquillamente essere paragonato ad un Pollard, ad un Black, ma pure ad un Bowie, senza esagerare. Will ha le canzoni: se ascoltate My Boy o Nervous Young Inhumans sono due pezzi che chiunque vorrebbe avere nella propria discografia; degli hook perfetti davvero ben costruiti, pensando sono realizzati da un ragazzo che deve ancora compiere 20 anni. Nella mente di Will c'è la capacità di poter realizzare anche delle suite da 10 minuti (Beach Life-In-Death, Famous Prophets) pur restando chiuso in quell'indie pop/rock che non lascia tanto scampo a lunghi minutaggi.
Batteria elettronica, chitarra sotto strati di polvere, un approccio alla Eric's Trip da scafato cantautore e/o direttore d'orchestra, il punk veniale e l'arena rock da camera, tutto vive e ruota in melodie già sentite ma che riescono a darci una doccia freschissima sotto la caluria di una torrida estate.

E Poi...?

Febbraio 2018.
Esce per Matador Twin Fantasy, Will Toledo dopo 7 anni re-interpreta, re-registra, re-immagina il suo album d'adolescenza. Quello perfetto.
La band di supporto e le esperienze con Teens Of Style e Teens Of Denial, hanno fatto maturare il suono di Car Seat Headrest, le canzoni sono radiofoniche ma non puerilmente pop. Non sono sfacciate, lo zoccolo duro non si impunta, non si volta, apprezza.
Drunk Drivers, The Ballad Of Costa Concordia, Something Soon canzoni tra le più belle del decennio (s)oggettivamente, così My Boy, Nervous Young Inhumans, Sober To Death, Stop Smoking, Beach Life-In-Death, tutte, diventano dinamiche e ottimi pezzi, Twin Fantasy è un album vero.

Pensavo a cosa scrivere nella recensione e nella mente mi uscita un'immagine che avevo voluto dimenticare, ma che con il passare degli anni è diventata solo un'immagine sfocata e del tutto indifferente seppur tuttora incomprensibile: Avevo 13 anni, o forse 12, ero in Croazia con i miei genitori e un paio d'amici dei miei e sua figlia. Alloggiavamo al primo piano di una casa di una famiglia croata, avevano una figlia che avrà avuto 8-9 anni, giù di lì. L'ultimo giorno di vacanza me ne stavo in costume e accappatoio, stavo seduto su una sedia nel loro giardino, da solo. Ad un certo punto arriva la figlia dei croati, la saluto, lei si siede sulle mie gambe e non ci faccio troppo caso. Poi mi mette la mano sul cazzo, quella mano è rimasta la tra i 2 e i 3 secondi, aveva 8-9 anni circa, credo. Mi alzo di scatto e me ne torno in caso, avevo un'erezione. Per anni mi sono chiesto se fossi un pedofilo, era una bambina che mi aveva messo la mano sul cazzo, ho avuto paura. Col tempo il ricordo è svanito ed il pensiero di pedofilia con lui, ma quella situazione mi ha sempre dato un lieve disgusto, una lieve disgressione mentale. Ci penso ora.

Il tempo lenisce, la ferita di Will è rimarginata ed ha definitivamente sconfitto i propri incubi in questa maniera, rielaborando un'ora di musica che scrisse in un momento difficile della sua vita, per abbandonarlo, per lasciarselo alle spalle.
Questo per dire che il Twin Fantasy del 2011 è come quella ragazzina che nel 2018 è di certo diventanta donna; e se ve lo chiedeste, se vedessi quella ragazza, oggi, ormai 24enne, me la farei.

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