Andorra è proprio il posto giusto per chi è in fuga da stili di vita troppo adrenalinici. Atmosfera rarefatta, ritmi rallentati risultano caratteristiche ideali per chi cerca un sollievo da eccessi e squilibri, non solo termici, che questi tempi ormai ci riservano regolarmente. Il piccolo Principato si trova infatti a cavallo tra due stati, sul crinale dei Pirenei, come sospeso in un'epoca senza tempo, di eterna festa, dove gli affanni quotidiani e le preoccupazioni che ci affliggono possono essere visti con salutare distacco. Per non parlare poi delle tasse leggere e, soprattutto, dall'assenza di un esercito.

Probabilmente questi sono alcuni dei motivi che hanno indotto Dan Snaith, alias Caribou, ma già attivo nel recente passato con l'altro bel pseudonimo di Manitoba, a scegliere come titolo dell'album "Andorra". Forse Dan nello statarello, che ti tiene in equilibrio da secoli a quota 2000, deve avere intravisto una sorta di utopia che si concreta; ma ancora più importante deve essere quello che immagina esso sia, ciò che per lui rappresenta in termini d'indipendenza e di libertà. Questo quarto suo lavoro, contando anche i due di Manitoba, riflette dal punto di vista musicale in modo encomiabile queste suggestioni, sia quelle reali che le immaginarie, scaturite dall'idea della piccola repubblica: atmosfere sognanti, eteree, difficili da collocare in un genere ben preciso, poste sul perfetto crinale pirenaico tra aurea tradizione e intelligente innovazione, tra psichedelia doc e raffinato pop, tra kraut e elettronica lo-fi.

L'unica sostanziale differenza è che mentre la vera Andorra puoi visitarla in una giornata, qui gli spazi sono talmente ampi da toglierti il respiro e le distanze che si percorrono, anche temporali, sono davvero ragguardevoli: un viaggio, un trip che se ti prende nel modo giusto vorresti finisse il più tardi possibile. I percorsi turistico-musicali per fare il giro di "Andorra" sono solo nove, ma ognuno di essi sorprende per ricchezza di colori, per il benessere che ti procura, per la capacità di farti sognare ad occhi aperti. E non appena la solerte guida Dan ti avverte che il tour è terminato, subito ti prenoti per il prossimo giro, convinto che qualcosa di importante ti sia sfuggito, che ci potrebbe essere dell'altro da imprimere nella memoria. Il primo itinerario, quello più meravigliosamente solare, ha come tappe "Melody Day" e "Sandy", connubio di delizie psyc californiane anni '60, scampanellii e flauti traversi bucolici ed un'elettronica a misura d'uomo. Quello alternativo, invece, che vede come soste obbligate "Sundialing", "Irene", "Niobe", quest'ultima forse la migliore del lotto, risulta introspettivo, umbratile, con le percussioni in primo piano e ancora più marcate influenze lisergiche.

Comunque,vedrete: il vero problema non sarà come raggiungere l'impervia "Andorra", ma come fare ad andar via. Non saranno pochi, infatti, quelli che non ne vorranno più sapere di scendere a valle.

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