Per una volta cambio decisamente parrocchia musicale e provo a recensire qualcosa di diverso dai miei soliti ascolti. Che i consigli degli amici in merito all'ascolto di un determinato cd devono essere presi con le pinze siamo d'accordo, ma per una volta posso ritenermi soddisfatto del cd consigliatomi.

Il gruppo di cui fino a quel momento ignoravo l'esistenza, sono tali Carpark North. Gruppo pop-rock dalle influenze elettroniche  proveniente dalla Danimarca, di cui questo "All Things To All People" è il secondo album in studio.

Che dire non è certamente il mio genere, ma una canzone "Human" però mi aveva conquistato subito prima ancora di ascoltare il cd, essendo un pezzo atipico per me con tanto di tastiere, elettronica e chitarre vivaci nei ritornelli. E così mi decido e provo ad ascoltarlo tutto. Premetto (lo dico anche per chi volesse ascoltarlo, mi erano stati indicati come gruppo simile i Depeche Mode) cosa che non mi aveva molto entusiasmato visto che non fanno per me. In effetti nel cd c'è sparsa qua e là un po' di elettronica.

Il disco e composto da dieci tracce, in cui vengono fuori diverse influenze. Il tutto viene aperto da "Berlin" canzone rock melodica supportata da ottime tastiere e da un ritornello coinvolgente, ma il bello della canzone arriva alla fine dove entrano in scena le chitarre dal timbro decisamente heavy. Si prosegue con "Human" pezzo più corto del cd, di stampo electro-punk, a mio avviso il miglior episodio. Proprio questa canzone, che è pure uno dei singoli, è decisamente originale anche se potrebbe dare l'idea che la band suoni electro-punk, cosa che purtroppo (almeno per me che mi piace il punk rock) non è cosi. Questo pezzo  accompagna una pubblicità, che ogni tanto viene trasmessa alla tv.

Andando avanti e scorrendo le tracce troviamo canzoni con tanto di assolo come "Run",  riff rock n' roll alternati a beat elettronici in "Newborn" e sfumature metalliche in "Song about us" la traccia più dura del platter. Come in ogni disco pop-rock che si rispetti non mancano un paio di ballads che sono "Fireworks" dove acustiche e elettriche si intrecciano, in cui regna un atmosfera glaciale, la più elettronica "Rest" e quella di chiusura "Hearts of me" introdotta dalla batteria e da un giro di basso molto azzeccato, che poi andrà a caratterizzare il pezzo e che si chiude con lungo assolo melodico.

Uno dei singolo "Best day" è sicuramente una buona canzone pop dagli accenni elettronici che si rifà molto agli anni '80. Infine vi cito la più lunga del lotto con i suoi sei minuti e mezzo "Hearts of me" caratterizzata da cori prolungati nel bridge, che però paga un po' troppo la lunghezza.

Da quello che mi risulta il cd è presente in due versioni, una è quella in mio possesso e di cui vi ho parlato e l'altra di 12 canzoni in cui sono aggiunte tre canzoni che erano presenti nel primo album e cioè l'elettronica e psichedelica "Transparent and glasslike", "Wild Wonders" con  una romantica e malinconica melodia (la migliore delle tre) e "There' s a place".

In definitiva un buon cd, che per il suo genere (visto  quello cui siamo soliti sentire da certe band) non è per niente scontato e che dimostra le qualità e la creatività di questi ragazzi danesi.

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