Rocky Mountain HydroGrind all'ennesima potenza! UH!

Un giorno dovevo andare al compleanno di un amico che ha la fissa dell'abito da sera: il classico borghesuccio figlio di papà. Com'è come non è, sono stato costretto a sopprimere il mio afrore naturale, a impomatarmi e ad indossare una giacca e una cravatta, per di più pulite: e già lì mi ero arrabbiato. Mancava ancora un po'all'orario di partenza, così, tanto per ammazzare il tempo, ho cominciato ad ascoltare questo ultimo lavoro dei Cephalic Carnage, "Misled By Certainty". Mi hanno trovato nudo e acciambellato su me stesso, madido di sudore, a balbettare "gru...gru..." mentre mi mordevo le caviglie. Tale è il potere distruttivo di questo disco.

"Misled By Certainty" è un lavoro che tratta di temi quali la follia, la misantropia e il disordine mentale, che noi metallari conosciamo fin troppo bene, spesso in prima persona. E anche questa band, a giudicare dall'opera: un mix poliedrico e genialoide di brutalità e tremenda cazzutaggine, che si risolve in una sorta di "Deathgrind da camera", pieno zeppo di tracce elaborate e stracolme di spunti disparati. I soliti richiami al jazz, alcune deliziose sfuriate Grindcore ("Pure Horses", in cui alla fine si può pure sentire il nitrito di un cavallo sbranato vivo dalla band), regalini di natura fisiologica (ascoltare il finale della spassosa "P.G.A.D." per credere...) e fugaci apparizioni di sax ("Ohrwurm") e pianoforte ("Repangaea", un brano lungo 12 minuti in grado di annichilire anche il metallaro più cazzuto dell'orbe terracqueo). E non è finita qui: la devastante "Cordyceps Humanis" presenta chiare influenze Doom, e vi renderà un fungo inanimato per davvero, e l'ultimo assalto "Aeyeucgh!", dove il cantante Lenzig Leal è sottoposto all'ordalia dell'acqua fredda, è il trionfo dell'autoironia. C'è un intero universo malato, dentro codesto piccolo dischetto.

Quindi, che dire? I Cephalic Carnage sono tornati e alla grande, con un album ghiotto e succoso, consigliato come terapia accelerata per bimbeminchia e per chi volesse 53 minuti di puro genio brutale. O follia, decidete voi, poco conta: l'importante è gustarsi, una ad una, le quattordici perle gezze che questo gruppo pazzo e pazzesco ci ha ancora una volta regalato. ROH

Carico i commenti... con calma