I Chained prendono forma a Parma nel 2011, spinti dalla passione per tutto ciò che la scena alternative rock statunitense ha regalato per lo più dal 2000 a oggi. Parliamo quindi di band come Stone Sour, Godsmack, Creed, Five Finger Death Punch, Papa Roach e via dicendo. Nonostante i cinque anni di vita la band arriva al tanto atteso esordio solamente oggi con "Dark Dreams", album di otto brani che mette in mostra una certa dimestichezza in fatto di songwriting e di tutti quegli aspetti che danno "forma" a una canzone (vedi registrazione, produzione...). Rispetto ai nomi sopra citati i Chained hanno però puntato prettamente sulle tonalità più melodiche del genere stesso, lasciando alla loro vena heavy la parte di attore non protagonista. Una scelta sicuramente azzeccata se misurata con la performance vocale del loro frontman, sicuramente più a suo agio in questi ambienti puntando principalmente a offrire clean vocals che sicuramente aiuteranno il gruppo coi suoi potenziali singoli ("Everything Is Fire", "Blood") a trovare magari sbocchi radiofonici. Basta tutto ciò a fare di "Dark Dreams" un disco con gli attributi necessari a emergere dalla massa?! A mio parere non del tutto, in quanto se da una parte troviamo un progetto rodato e quindi capace di scrivere buone canzoni, dall'altra si ha sempre quel retrogusto amaro che ti fa pensare che fondamentalmente questi Chained non abbiano voluto rischiare nulla, coltivando il proprio orticello e niente più. Cinque anni di gavetta d'altra parte non sono pochi e forse proprio per questo motivo avrei apprezzato maggiormente qualcosa che andasse fuori dal coro, magari andando fuori strada, ma comunque sia osando. Una considerazione del tutto personale che non va a intaccare il buon operato generale, facendo di "Dark Dreams" un album solido e godibilissimo per chi vuole andare sul sicuro in fatto di alternative rock dal tipico sapore americano.

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