Ogni tanto torno a rileggere qualche rece su Debaser, così, per sfizio, per tenermi aggiornato sul livello di bassezze e altitudini delle opinioni altrui, più che altro però è per deprimermi ulteriormente, sia che legga frescacce e frivolezze (in questo caso penso a quanto sia idiota e commiserevole la massa...), sia che legga intuizioni e geniali illazioni (e in questo caso penso a quanto sia idiota e commiserevole io stesso...). Una sola domanda mi inquieta ultimamente: "Ma chi ucciderà il mostro ora che giace con il ciuffo biondo sotto al tiglio??" (T.W. Adorno).
Ne sono assillato, spengo la stramaledetta tv, e mi ascolto questo disco... la voce di Christina Carter in particolare mi agita e mi inquieta... note vocali dolenti, che si frantumano incesellandosi nelle scheletriche e ridondanti dinamiche delle chitarre, e si lasciano alle spalle una coltre di subliminale leggerezza. La title track non finisce più (30 minuti circa), e rende quasi superfluo l'ascolto dei restanti tre pezzi, che si innestano a questo punto come una cornice intorno al primo.
Sussurri e marasmi incontrollati sono i guardiani della mia mente, un'accozzaglia di pensieri sconnessi, di emozioni decapitate, di sentimenti svuotati; intercambiabili, sembriamo tutti fatti con il medesimo stampino... non dite di no, tanto se uno di voi ribatte la solita solfa: "non è vero! io ho la mia personalità, il mio passato, le mie memorie... bla ble bla!!", si espone solo al ridicolo (con il benestare dei presenti...) e conferma in maniera lampante la piattezza delle proprie considerazioni. Pensiamo al lavoro, all'amore, alla macchina, alla chitarra, alla vacanza.... siamo uguali, ci annulliamo a vicenda... Che bisogno c'è quindi di rincagnarsi testardamente alla ricerca del nuovo,dell'insolito, del destino della musica, della sperimentazione, elettrica o elettronica, quando ci si rende conto invece che a predominare tacitamente è il sempre diverso sempreuguale??? E in effetti, questa musica ne rievoca mille altre totalmente diverse, sebbene il minimalismo ala Tony Conrad faccia da padrone...certa psichedelia di fine '70, country americano, un pizzico di Low (compagni di etichetta...), le favolette della buona notte di mmmammmàà... Come al solito mi sono perduto nel marasma della mia mente lucida e annebbiata al tempo stesso... da ultimo un consiglio.... Se avete qualche problema con la droga, in particolare con oppiacei e derivati, psicofarmaci, xanax e cagate simili, e non sapete come fare per cavarvene fuori senza per forza farvi internare a fare lavori "socialmente utili" (sfruttamento sistematico di esistenze passate al macero...) presso qualche centro di recupero tipo San Patrignano (aguzzini!).... questo disco fa per voi. Se vostra sorella è stata picchiata a colpi di chiave inglese dal suo robusto e aitante fidanzato, solo perchè è uscita per una pizza con i vecchi compagni di scuola e non ha risposto al messaggino delle 11 e mezza... questo disco fa per voi e fatelo ascoltare anche a lei.
Infine, se vi ostinate in amplessi ormai sfioriti,e non sapete come fare per dire alla vostra dolce metà che, purtroppo per lei/lui, la roboante carovana dei corpi ricomincia a catturare sempre più insistentemente il vostro sguardo....idem, questo disco fa per voi... ma pensateci bene... Solo chi ha il coraggio di tener fermo all'amore, può sperare di meritarlo.
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