Voglio proprio vedere chi li conosce, questi Charlie! Comprai il disco per l'irresistibile copertina: notare la tipa scosciata con in mano il cannello di una penna a sfera. Esso è notoriamente utile per fare le seguenti cose: sparare a mo' di cerbottana piccole palline di carta, produrre miriadi di bolle soffiando dentro un bicchiere pieno d'acqua e sapone, tirare via naso polverine molto ricercate, costose e insidiose dopo averle predisposte in righe o piste, ovvero piccoli mucchietti dalla forma allungata. Il titolo dell'album suggerisce in quale delle tre situazioni si è voluto immaginare la bella figliola.
I Charlie, inglesi, sono stati la creatura giovanile di Terry Thomas, futuro produttore per Bad Company, Giant ed altri, un chitarrista, compositore e cantante dal talento tutt'altro che smisurato (decisamente meglio come produttore, ambito nel quale farà sfoggio di un gusto asciutto ed equilibrato). In formazione sono in cinque, il bassista si chiama John Anderson, il batterista ha nome Steve Gadd ma par certo che non sia il grandioso musicista americano, session man con Steely Dan, Clapton, Paul Simon eccetera. Alle tastiere lavora quel Julian Colbeck che entrerà negli anni novanta nel gruppo di Steve Hackett e infine vi è pure un secondo chitarrista (a dispetto del cognome) Eugene Organ.
Il pop rock dei Charlie è quanto di più inoffensivo si possa sentire: chitarre attufate, tappeti di piano elettrico e di organo competenti ma senza genio, ruffiani cori a tre voci appena possibile e canto solista decisamente privo di incisività. Un rock al quale sono state limate tutte le unghie, molto politically correct, dal gusto americano, californiano, losangelino ed infatti i Charlie ebbero solido riscontro ed entrarono in classifica soprattutto da quelle parti.
Terzo di ben otto dischi usciti tra il 1976 e il 1986, "Lines" ha le sue cose migliori in "L.A. Dreamer", sviluppata da un'idea pianistica di Kolbeck sul Fender Rhodes, molto alla moda in quegli anni. Buona anche "I Like To Rock And Roll" anche se è una bugia bella e buona, sarebbe stato meglio intitolarla I Like Pop and Roll. Il pezzo d'apertura "She Loves To Be In Love" si mosse molto bene al tempo nel mercato dei singoli. L'unica ballata, fra tanti mid-tempo e moderati innesti di funky, s'intitola "Keep Me In Mind", si sviluppa abilmente fra tappeti di Rhodes, scampanellii di chitarra elettrica e assolo finale di sax.
Terry Thomas ultimamente è come sparito, non si hanno notizie fresche sulle sue attività. Kolbeck si è fatto negli anni un nome anche come scrittore: libri di tecnica su tastiere e sintetizzatori, ma anche una biografia di Zappa. John Anderson ha da tempo appeso il Fender Bass al chiodo e lavora nel settore delle telecomunicazioni. Steve Gadd ha nel curriculum otto anni a libro paga degli Iron Maiden, prima come tecnico di fiducia del batterista Nicko McBrain e poi come Tour Manager. Eugene Organ infine ha sposato un'americana e vive in California restaurando vecchie Cadillac.
Quasi impossibile trovare in Italia il CD o l'LP originale di quest'opera. Bisogna farsi aiutare da Internet.
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