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Myth Takes

A tre anni di distanza dal chiaccheratissimo Louden Up Now, gli otto ragazzacci californiani ripropongono la loro formula dance-funk con queste 10 tracce che compongono il nuovo Myth Takes. Il risultato è più o meno simile al precedente, forse un attimo superiore, se non altro per il merito d'aver aggiunto qualche diversivo nel corso del party.

Partendo dalla fine, da "Infinifold", rimango spiazzato dalla vena wave-soul che anima il pezzo, ma si sa, và molto di moda chiudere gli album con brani diversi (per non usare il parolone sperimentale che qui poco s'addice) da tutto il materiale che lo compone. Il resto, per l'appunto, è !!! (o chk chk chk chissenefrega) original style, ossia ritmi incalzanti da far muovere il culo anche ai cadaveri. Non tutti i pezzi però reggono col passare degli ascolti, a causa di una certa ripetitività che finisce con l'annoiare anche il DJ più stralunato (senti "Must Be The Moon", "A New Name", "Yadnus", "All My Eroes Are Weirdos").

La punta di diamante è senza dubbio il singolo (scelta azzeccata) "Heart of Hearts", il brano che in questo momento vorrei sempre ballare, dove spicca una voce femminile che fà molto trendy, ed un intermezzo dalle tinte psych che dura giusto il tempo di un drink. Riferimenti? Pochi. O almeno non troppo appariscenti. A voler forzare la mano potrei dire Depeche o Red Hot, sperando di non offendere nessuno, altrimenti diciamo Rapture, perchè di fenomeni usa e getta qui stiamo parlando.