2000 

Il paese delle meraviglie esiste solo nella tua testa.

Il paese delle meraviglie è un trip d'acido andato a male.

Il paese delle meraviglie è un incubo.

E Chris Vrenna di incubi ne sa qualche cosa (NIN/Manson), ha già lavorato per il campo dei videogame (Quake/Quake2) e anche dopo questa esperienza continuerà a farlo (Quake 4/Doom3). Così, attraverso tappeti di tastiere e malinconici carillon, con espedienti rumoristici quali forbici che tagliano o ticchettii di orologi, accostando cori Efamanniani ad archi furibondi, l'ex Nine Inch Nails, colora l' universo che Mcgee's (autore del gioco) ha psichiatricamente disegnato. Rumorismo, industrial, ambient, tessono un'atmosfera a cavallo tra sogno e follia, tra dolcezza e malinconia; una cattedrale di angoscia che difficilmente lascia indifferenti. Un universo malato dove Alice è una suicida, il bianconiglio un esperimento di biomeccanica, lo stregatto uno zombie tatuato. 

Deliziosa follia e paranoia si confondono in un' inevitabile quanto inassecondabile spirale di perdizione. 

Il bianconiglio corre, seguilo Alice, seguilo.

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