Anno Domini 1988: i Christian Death, o per meglio dire, ciò che ne rimane, danno alle stampe questo album. Tra i nomi di spicco della line-up post-Rozz ritroviamo, oltre a Valor e Gitane Demone, anche Kota e Webz. Seppure questo lavoro verrà censurato in ogni dove, diventerà il disco più venduto e noto, tra le produzioni dei nostri ''antagonisti preferiti''.

In prima linea c'è, come sempre, un feroce e tagliente attacco al Cristianesimo, in quanto religione organizzata, e alla Chiesa. L'album venne censurato dappertutto a causa, più che altro, della ''incisiva'' front cover: in primo piano c'è il figlio di Dio mentre si inietta, direttamente in vena e con lo sguardo rivolto verso l'alto, una dose di eroina. Possiamo bene immaginare quanto sia stato osteggiato e tacciato di blasfemia l'artwork di questo disco, ritenuto ancora una delle più grandi eresie che i Nostri abbiano mai partorito.

La profonda provocatorietà della front cover di Sex & Drugs & Jesus Christ ha, addirittura, eclissato l'altrettanto provocatoria copertina di Pornographic Messiah, quella con Gesù impegnato in una plastica posa sessuale a tergo. Come se non bastasse, all'interno del boobklet, sul cd e nel cd-box ci sono gli stessi shooting che sono apparsi sulla versione 12'', pubblicata dall'inglese Jungle, del vinile di What's The Verdict. Infatti, nel booklet di Sex & Drugs & Jesus Christ, nella pagina dove compare il testo di ''Incendiary Lover'', troviamo il primo piano del pene di Valor, sovrastato da un'immagine di Cristo in tunica bianca.

Questo album non brilla troppo per creatività, ma l'artwork è assolutamente geniale e azzeccatissimo. Credo che la definizione più appropriata sia DIVINO. Indubbiamente, questo disco ha riscosso le reazioni ed i dissensi previsti, i quali hanno fatto si che tale lavoro fosse sulla bocca di tutti e che, a quanto pare, tutti (o comunque molti) lo acquistassero. Probabilmente, è stata una profezia che si autoavvera, ma bisogna pure ammettere che Valor si è dimostrato piuttosto astuto e abile.

Apre l'album ''This Is Heresy'', un brano che più l'ascolto e più non mi piace. A mio parere, è piuttosto grezzo, banale e inconsistente. Si prosegue con ''Jesus Where's The Sugar'', cantata dalla bravissima Gitane Demone, la quale ci regala un pezzo dalle coloriture di rara bellezza. Passiamo, quindi, a ''Wretched Mankind'', un brano il cui intro elargisce atmosfere orientaleggianti, ma che poi si rivela niente di così degno di nota. Diversamente, ''Tragedy'' è un pezzo riuscitissimo e azzeccatissimo: esso ci lascia ancora un barlume di speranza riguardo agli sprazzi creativi di Valor.

Veniamo introdotti all'ascolto di ''Erection'' da un intro piutosto particolare, composto da gemiti (ovviamente il rimando è di tipo sessuale) sostenuti da un tappeto di azzeccatissimi riff di chitarra, che poi divengono sempre più graffianti e rock, quando la voce di Gitane inizia a farsi strada. Questa canzone verrà inclusa anche nell'album del 1999 di Gitane, Life In Death'85-'89. ''Ten Thousand Hundred Times'', seppure nella sua ripetitività, è anch'esso un pezzo avvincente e gli acuti stonati di Valor, a metà del brano, sono assolutamernte da brivido!.

''Incendiary Lover'' è un'altra track, magistrale e di pregiata qualità, cantata solo da Gitane Demone. Qui pure Valor da prova delle proprie capacità, in fatto di arrangiamenti musicali: il sound è, infatti, conturbante e fascinoso. Pure questo pezzo verrà ripreso in diverse future occasioni da Gitane Demone, che lo riproporrà tanto in versione originale (sulla raccolta di successi Life in Death '85-'89), quanto in una accattivante versione più danzereccia (sul secondo cd, Extra Material, della Special Edition di Facets Of Blue, pubblicato nel 2000 da Apollyon).

''Ketzerei'' è un pezzo ritmato e travolgente, il cui ritornello è la ripetizione della frase: ''Ketzerei: this is heresy''. Veniamo ora alle dolenti note: ''Window Pain'' e ''The Third Antichrist'' sono due brani piuttosto lunghi e decisamente noiosi. Il primo parte con una specie di introduzione ambient/post-rock, per poi articolarsi nel classico sound rock decadente e malsano, che contraddistingue l'intero Sex & Drugs & Jesus Christ, a cui si aggiungono, ad un certo punto, inserti di flauto e voci liriche neoclassicheganti. L'iter del brano mi sembra un pò confuso e inconcludente, alcuni arrangiamenti paiono buttati a casaccio.

''The Third Antichrist'' è l'ingiusta conclusione di questo album: un lungo peregrinare, di ben 10 minuti e 19 secondi, attraverso le elucubrazioni di Valor, accompagnati da atmosfere metalliche e sinistre, senza però nè capo, nè coda. Verso la metà del pezzo è possibile pure scorgere lontani e vaghi inserti del coro ''Va Pensiero'', dal Nabucco di Verdi. I fortunati che, come me, hanno acquistato la ristampa della Jungle Records del 1995, scopriranno 99 tracce nel cd. In realtà, le tracce effettive sono le 10 canoniche, di cui vi ho appena parlato, più la numero 99, la versione cantata da Gitane Demone di ''This Is Not Blasphemy''.

Ritengo sia da considerarsi una vera e propria hidden ghost track, visto che la sua presenza non viene indicata proprio da nessuna parte. Approdando ad una conclusione, è possibile classificare questo album come una delle produzioni salvabili dei CD dell'anti-eroe per antonomasia Valor Kand, anche se non tutti i pezzi che vi sono contenuti sono della stessa qualità. L'ascolto di questo lavoro è un continuo passaggio da momenti di buio a sprazzi di luce, in cui il contributo di Gitane Demone ha decisamente risollevato le sorti musicali di un album che, ad ogni modo, cattura l'attenzione, grazie ad un artwork più che azzeccato.  

 

Tracklist:

1 This Is Heresy

2 Jesus Where's The Sugar

3 Wretched Mankind

4 Tragedy

5 Erection

6 Ten Thousand Hundred Times

7 Incendiary Lover

8 Ketzerei

9 Window Pain

10 The Third Antichrist

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