Nel 2002 i Cinema Strange tornano dolcemente a bussare alla porta della nostra mente regalandoci, ancora una volta, la chiave di ingresso al loro delizioso, seducente e sinistro microcosmo, fatto di piccoli orrori, taglienti e lucenti come schegge di vetro, personaggi fantastici, ninananne spaventose e fiabe inquietanti. Come Alice, veniamo vorticosamente risucchiati in un paese delle meraviglie sospeso a metà tra le fiabe di Gianni Rodari e quelle, più spaventose, di Hans Christian Handersen, entrambe impregnate di un senso del grottesco che, a passi di incanto e leggiadria, sfocia nella reale vita quotidiana. Come una meteora che piomba sulla terra a velocità supersonica, i Cinema Strange oltrepassano la membrana del nostro inconscio attraverso, anzitutto, il proprio alieno aspetto perturbante. Esso, certamente, ricorda i look strabilianti di Jonny Slut degli Specimen oppure quelli dei Virgin Prunes, ma da tali iniziali suggestioni fiorisce l'identità che differenzia e definisce i Cinema Strange e la loro incontrovertibile creatività. Strisce di tessuto che paiono bende/fasciature, maschere del carnevale veneziano, acconciature stratosferiche, ombrellini di pizzo e cerone bianco come la neve incorniciano l'arte dell'ensemble californiana. In "The Astonished Eyes Of Evening" le tipiche atmosfere ipnotiche, oniriche e fiabesche evocte dalla band risultano meno frenetiche e repentine, accompagnandosi ad una teatralità più dilatata. Le notevoli elucubrazioni canore partorite dalla gola di Lucas Lanthier (dotato di vocalità piuttosto estesa) vengono magistralemnte accompagnate dagli arrangiamenti strumentali dei fratelli Daniel (basso) e Michael (chitarra) Ribiat. I tre protagonisti sono presenti nell'abum, rispettivamente, con i nomi Zampano, Yellow, Lafitte. Tutto ha inizio con "Reveil En Sursaut D'Un Rêve", sonata per pianoforte che pare librarsi nell'aria attraverso il corno di un vecchio grammofono di inizi Novecento. Prematuramente essa si interrompe, per lasciare spazio ai vocalizzi introduttivi di "'Ere The Flowers Unfold", brano dal gusto spiccatamente batcave, come anche la successiva "Dead Eyes Open, Or, How The Woman In The Attic Fled, Never To Return". Presto, entrano in scena anche gli episodi più spiccatamente deathrock (come "Catacomb Kittens") dello scrigno di tesori che "The Astonished Eyes Of Evening" indubbiamente è. Infatti, tra sonorità deathrock e batcave si susseguono perle stupende e preziose, come "Speak, Marauder!", "Mathilde In The Dirt", "Legs and Tarpaulin", le quali cedono il posto a paradisi sonori come "Finger Broken Branches (Instrumental)", altro gioiello ineguagliabile. Con "Tomb Lilies" e il suo intermezzo di vocalizzi, intricati come i rami degli alberi di un bosco, torniamo verso la sponda batcave del mondo incantato che ci ospita. La melodia d'organo (o forse Harmonium?) del finale di "Tomb Lilies" funge da profezia del prossimo "Quatorze Exemples Authentiques Du Triomphe De La Musique Décorative", pubblicato nel 2006 ed attualmente ultimo lavoro dei Cinema Strange. "The Red And Silver Fantastique And The Libretto Of The Insipid Minstrel", ultimo canto di questo album, è un'accattivante, quanto ipnotica, marcetta elettronica che, attraverso il proprio outro, lungo come lo strascico di un vestito regale, ci riconsegna al mondo da cui proveniamo.

Cinema Strange ‎– The Astonished Eyes Of Evening

2002

01 Reveil En Sursaut D'Un Rêve

02 'Ere The Flowers Unfold

03 Dead Eyes Open, Or, How The Woman In The Attic Fled, Never To Return

04 Catacomb Kittens

05 Speak, Marauder!

06 Mathilde In The Dirt

07 Legs And Tarpaulin

08 Finger Broken Branches (Instrumental)

09 Tomb Lilies

10 The Red And Silver Fantastique And The Libretto Of The Insipid Minstrel

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