Nel 1971, anno di partenza per la nuova musica "pop" nostrana (che verrà, decenni dopo, consacrata col il ben più degno nome di Rock Progressivo), si fa strada un giovanissimo cantautore milanese, Claudio Rocchi, con già all'attivo un LP solista ("Viaggio", realizzato con la collaborazione al violino di Mauro Pagani) e il disco d'esordio degli Stormy Six, in cui registra le parti di basso. Questo nuovo disco, "Volo Magico", differisce completamente dal primo: le melodie ingenue ed acustiche vengono sostituite da una gran cura nella composizione e nella strumentazione, e da un'atmosfera mistica che domina la prima facciata del disco, occupata completamente dalla lunghissima suite "Volo Magico": un viaggio di 18 minuti, dove si mescolano cori hare krsna, assoli di chitarra di un altro giovane musicista che diventerà protagonista degli anni '70, Alberto Camerini, ed ossessivi riff di pianoforte che consegnano al BelPaese il primo vero disco di rock psichedelico, che a mio parere si presenta molto più sentito e vero di quelli più acclamati statunitensi o inglesi.

La seconda facciata si apre con uno dei brani più belli della discografia di Rocchi: "La Realtà Non Esiste", gioiellino pianoforte e voce di poco più di due minuti: una delle canzoni più belle di tutti gli anni '70. "Giusto Amore" è un inno all'amore libero, in tutte le forme, che non si può frenare, da quello per i corpi a quello per la musica, ed amore è anche quello che traspare dalla voce di Claudio.  Il disco si conclude con una ballata per piano e mellotron, "Tutto Quello Che Ho Da Dire", degna conclusione di un album che si può senza ombra di dubbio, considerare uno dei maggiori capolavori sia a livello musicale che lirico del movimento musicale nostrano anni '70.

Per chi pensa sempre male, potrà sembrare solo un delirio religioso di un'epoca freak ormai morta e sepolta nel nostro cinismo generazionale, e che continuino a pensarlo se vogliono; per tutti gli altri, soprattutto a chi non conosce la discografia di Rocchi, un ottimo modo per avvicinarcisi, o comunque un classico del rock italiano degli anni '70 tutto da scoprire e da consumare, anche per rendere omaggio ad uno dei cantautori più validi ed originali del nostro panorama, prematuramente scomparso in questo Giugno.

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