[Probabilmente concluderò qui il mio insignificante periodo su questo ottimo sito internet, vorrei chiudere in bellezza con questo film che apprezzo moltissimo]
 
Potrei dire che la disney ultimamente si è diretta verso la strada del suicidio da quando si è legata alla Pixar. Da Toy Story in poi si segna una nuova era, quella banale e insignificante che però ha riscosso molto più ascolti (lo so è strano parlare così, in questo modo di una casa produttrice come la disney). Ma tornando indietro nei cartoni più belli che abbia prodotto nel periodo '40 e '50, sicuramente merita un posto sul podio questo cartone.

Ricreando in parte (stravolgendola abbastanza ed eliminando alcuni personaggi, togliendo infine un pò l'alone di grottesco che aveva il libro di Lewis Carrol, un libro unico nella sua ingeniutà) questa storia per tossici* dove Lewis Carrol gioca con regole logiche, linguistiche, fisiche e matimatiche (che lo hanno reso famosissimo) e riadattandola in chiave più commerciale. Alice viene raffigurata perfettamente come nel libro, dolce, ingenua, e affascinante nella sua dolcezza, artisticamente parlando uno tra i più riusciti personaggi che siano mai stati rifatti dalla disney, il suo aspetto rispecchia perfettamente il suo carattere, i suoi capelli biondi, la pelle chiara, il grembiule blu e bianco, gli occhi azzurri si sposano perfettamente con la sua personalità innoqua e anche un pò buffa.

In questo cartone si intravede ancora l'inesperienza nello stravolgere la favola base per un cartone, poiche rimane (nonostante i cambiamenti rispetto al libro) originale e fedele al racconto scritto assai prima. Nella sua semplicità e innocenza si riesce ad intravedere un lato grottesco ed inquietante nel racconto, il viaggio in se è del tutto allucinogeno, si prendano per esempio il Brucaliffo e lo Stregatto, personaggi al quanto amichevoli ed accomodanti, che nelle loro gestiualità e comportamenti lasciano intravedere qualcosa di non rassicurante, e così per altri personaggi del film, Pinco Panco e Panco Pinco che nel loro esordio sulla pellicola non lasciano quel non so che di inquietante e di strambo che invece è ben visibile nell'omonimo racconto. L'unico molto fedele alla storia rimane il Bianconiglio, che nella sua semplicità e sciapezza non tralascia un segno di amicizia e complicità con nessun personaggio del racconto. Il punto migliore del cartone si ha alla fine, durante l'incontro con la regina (che a differenza degli altri tiranni mostra un carattere mutevole prima amica eppoi acerrima rivale) che poi si evolverà; in un secondo momento, in un processo a sfavore per Alice che viene condannata a morte, terminando (come ormai sappiamo tutti compresi anche i sassi) in una piacevole, gradevole e riuscita fuga di Alice.

Graficamente parlando si nota una classicità tutta pastelli e colori, che rimane unica ed irripetibile nelle produzioni a seguire della disney, forse il punto di forza di questo film d'animazione sta proprio in questo, dove trova il suo massimo esempio nella scena che apre e che chiude il film, l'indescrivibile e a tratti onirico prato dove si svolge la lezione di storia della sorella di Alice e l'addormentamento (che causa l'inizio della storia) e il risveglio di quest'ultima.

Irripetibile, semplice, onirico, grottesco, amichevole e adatto a tutte le età.
 
 
*Non credo che questa "notizia" sia vera, però ne ho sentito parlare e l'ho voluta inserire...

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