Sbucciando l’ultima arancia del paniere mi sono accorto quasi all’improvviso che la primavera era iniziata da un pezzo. Allora ho strizzato mezzo limone in una ciotola, un pizzico di zucchero una banana una mela un kiwi mezza arancia ed ecco fatto una macedonia. Perfetta con i C’mon Tigre nelle orecchie.

Suonano morbidi e post-moderni, sfaccettati e divertentemente caleidoscopici questi sgavezzacollo cosmopoliti, roba difficile da trovare e facile da amare. Dentro c’è un po’ di tutto, come nella mia raffazzonata macedonia, e i diversi sapori si sentono distintamente, freschi e giocosi: post-rockismo elettrificato, muscolarismo ritmico di Fela Kuti e Tony Allen, un piglio profondo e lieve, un pizzico del meglio dei Gorillaz, lento trasognismo à la Portishead, vitalismo tutto Soul, shakerismo avvezzo al capogiro che piglia spicchi di mondo e ci fa un vorticoso gingillo.

Chiassosi e fini, rigorosi e sbracati.

Intigranti.

Elenco e tracce

01   Deserving My Devotion (00:56)

02   Twist Into Any Shape (04:00)

03   Kids Are Electric (03:39)

04   Supernatural (04:02)

05   Automatic Ctrl (03:39)

06   No One You Know (03:26)

07   Ways To Make You Neighborhood Safer (01:41)

08   Burning Down (00:52)

09   Migrants (04:44)

10   The River (03:04)

11   La Mer Et L'Amour (03:52)

12   Flowers In My Spoon (03:52)

13   Sleeping Beauties (03:44)

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