Sorprendente questo esordio dei ravennati Comaneci (oh mio dio recensisco un disco italico!). Sorprendente per la maturità e la scelta delle armi usate dal trio nell'arduo duello del mercato musicale.

I tre si presentano infatti armati di chitarre e violoncello.. nulla più. Musica intima e nuda quindi.
Creano i nostri ballate crepuscolari, da ascoltare alla luce di qualche candela.. In più di un momento questo "Volcano" ricorda un'altro disco nudo che ho amato molto, quelli dei "Mi and L'au". E come il disco del duo franco finnico è senza tempi e senza tempo. Per essere più chiari potrebbe ricordare molto bene "White Chalk" di PJ Harvey ma più svagato ed hippie.

Come dicevo musica nuda fatta apprezzare anche i silenzi tra una nota e l'altra e la tremula voce di
Francesca o i sapienti e misurati arpeggi. Musica fatta con pochi mezzi rispetto a tante cose che
ascoltiamo usualmente.. che forse fa anche di necessità virtù ma non per questo povera di idee. Tutto sembra necessario in queste composizioni. Fate la prova.. ad esempio con "Knock me down" o "Nothing I" gli intimi crescendo che i nostri creano lasciano immaginare piccole storie nella nostra mente.
A me piace immaginare paesaggi naturali d'altri tempi e luoghi dove i fiumi scorrono languidi,
il vento muove dolcemente i capelli, il sole crea lunghe ombre ed illumina senza accecare e le borse pendono a tracolla. Pronte per un'altro viaggio.

Insomma.. provateli 'sti Comaneci una band italiana con nulla da invidiare alle produzioni internazionali. Una volta tanto si può essere patriottici senza sacrificare il gusto musicale..
I Comaneci sono in giro a suonare live sapete?

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