Nata come thrash metal band agli sgoccioli degli anni ’80 (precisamente in Norvegia nel 1989) e fondata dai fratelli Østby (Tore (allora 16enne) e Dag rispettivamente chitarrista e cantante), i Conception si rendono conto (dopo un paio di anni e l'innesto in pianta stabile del batterista Arve Heimdal e del bassista Ingar Amlien), che la loro musica non era più solo thrash metal e che la voce di Dag non era più adatta la nuovo stile. Detto fatto, esce Dag ed entra un certo Roy S. Khantatat giusto in tempo per la registrazione, da li a poco, di questo loro primo album che si fa notare (oltre che pre la musica) per una buonissima priduzione.

Lo stile presentato dai 4 norvegesi è un power metal melodico misto al thrash con alcuni passaggi vicini al prog e con frequenti inserimenti di chitarra classica che il “genietto” Tore suona con uno stile marcatamente spagnoleggiante. Ai più potrebbe sembrare un azzardo, ma incredibilmente tutte le canzoni risultano saldate benissimo e gli stacchi di chitarra “spagnola” danno un tocco unico a questo album. I riffs di chitarra sono sempre potenti e mai scontati, il drumming non è da meno e la sezione ritmica trova piena espressione con il lavoro al basso di Amlien sempre presente ed incisivo per tutta la durata dei brani. La opener Prevision (solo chitarra e tastiere) ci dà l’impressione di essere immersi in una coltre di nebbia che cela la devastante seconda traccia Building a Force, che con i suoi riffs serrati e il lavoro batteria fanno sentire il passato thrash della band. Nella successiva War of Hate compare (e sarà una costante d’ora in avanti) la chitarra classica con qualche secondo iniziale spagnoleggiante. I ritmi della song sono leggermente più lenti della precedente. Segue Bowed Down With Sorrow che è la più cadenzata e a tratti melodica, con buona parte del cantato in vibrato; mentre la quinta traccia è Fairy’s Dance e ci presenta un cantato, nelle strofe, di matrice quasi epica, troviamo qui anche un leggero inserimento di alcune parti "sottovoce" di tastiera.
Ancora alti livelli si toccano con la power Another Word che ci presenta anche un bel chorus nel ritornello ed un assolo (uno dei più belli da me sentiti) “strappa applausi” del magnifico Tore. Eccoci alla struggente e malinconica melodia di Elegy, una strumentale di tastiere e chitarra che ci introduce alla title track. Parte come ballad melodica che dopo la metà accelera; è semplicemente bella, con Roy a livelli interpretativi (e vocali in genere) eccelsi. Live to Survive invece è un’altra di quelle loro canzoni con reminiscenze thrash, veloce e molto ben suonata con un paio di acuti di Roy da ricordare e da far impallidire molti dei più blasonati cantanti della scena mondiale. La suite finale Among the Gods (oltre 10 minuti) vale l'intero prezzo (tra l'altro non altissimo) dell'album, è una chiara dimostrazione della bravura dei 4 che riescono a fondere ritmi spagnoli con veloci riffs thrash facendone risultare una delle canzoni più interessanti dell’album (e in assoluto la mia preferita), ma questo non è solo power o thrash. Si passa da thrash al flamenco, dall'heavy metal di nuovo al thrash per giungere, nella parte finale, ad una serie di passaggi di chitarra (a tratti classicheggianti e a tratti più heavy), con l’inserimento della tastiera, che sembrano presi in prestito dai Dream Theater.

In tutti i brani Tore ci da un saggio di abilità chitarristica per tutti gli assoli misti chitarra classica/chitarra elettrica, bassista e batterista scandiscono i ritmi sempre in maniera impeccabile senza scadere mai nel già sentito o nel “plagio” di qualcun altro o peggio di se stessi. E Roy? Roy è uno dei migliori cantanti di sempre ed in questo come negli altri album da lui interpretati dimostra la sua versatilità.


In conclusione un album consigliato a tutti coloro che amano gli album sperimentali di matrice power, ma comunque molto facili da comprendere.

Elenco tracce e video

01   Prevision (01:13)

02   Building a Force (04:34)

03   War of Hate (05:59)

04   Bowed Down With Sorrow (06:30)

05   Fairy's Dance (05:05)

06   Another World (06:28)

07   Elegy (01:55)

08   The Last Sunset (04:39)

09   Live to Survive (05:48)

10   Among the Gods (10:38)


  • Giorrrrrgio
    20 lug 05
    Recensione: Opera:
    grandi grandi grandissimi.
    khan è un mito, anche nei kamelot
  • ocram
    18 giu 08
    Recensione: Opera:
    recensione spudoratamente copiata da Truemetal.it... bleah... prego i nani intervenire...
  • ocram
    18 giu 08
    Recensione: Opera:
    Scusamiiiiiii... in realtà è la recensione di Truemetal ad essere copiata da questa... mi dispiace... non avevo notato le date di pubblicazione... mi dispiace... 5 tutta la vita...
  • ocram
    18 giu 08
    Recensione: Opera:
    ......
  • ocram
    18 giu 08
    Recensione: Opera:
    scusa Ale79...
  • ocram
    18 giu 08
    Recensione: Opera:
    e truemetal si era pure incazzato perchè il deb scopiazzava le loro rece... che schifo... scusa ancora Ale...
  • Ale79
    19 giu 08
    Recensione: Opera:
    A dire il vero quella recensione è proprio la mia che io stesso mandai a Truemetal sperando che la pubblicassero. Non ricordo se la mandai prima a Debaser o prima a Truemetal, forse semplicemente Debaser l'ha pubblicata prima.

    Comunque riconfermo che l'ho scritta e pubblicata io in ambedue i siti.

    Ti perdono la cosa, comunque se notavi anche su Truemetal mi sono registrato come Ale79; grazie ancora del tuo intervento.
  • Anonimo
    19 giu 08
    Recensione: Opera:
    ...alla faccia di debaser che chiede l'esclusiva delle recensioni mandategli....o no, alefurbetto?
  • Ale79
    19 giu 08
    Recensione: Opera:
    Almeno loggati, fare il giudice da anonimo è una cosa squallida.

    Comunque i diritti di pubblicazione è verissimo che sono di debaser e infatti debaser può decidere se pubblicare o meno una recensione e può anche decidere di cancellarla anche senza il mio consenso.

    Poi visto che non ci sono problemi legali o vincoli economici ne in capo a me ne in capo a debaser, io non sono certo tenuto a informare nessuno se voglio mandare una mia recensione su un altro sito. Allo stesso modo debaser non è tenuto ad informarmi se vuole cancellarla e se ritiene di farlo può senza che il sottoscritto si offenda minimamente, quindi questa tua uscita con il finale "alefurbetto", potevi evitarla, perché non mi viene in tasca nulla e nemmeno mi costa nulla, quindi furbetto "de che"?

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