"...biancheggiante città che attende i non nati, forma incerta come un incendio nell’incendio di una Nuova Preistoria."

Pier Paolo Pasolini.

All' alba della nuova preistoria i Controlled Bleeding ammiravano da lontano, come novelli Nerone la città ardere, mentre il cielo vermiglio si macchiava di ondate di nera fuliggine...

Liturgie sconsacrate, iridescenze, antichi templi inondati da fumi d' incenso, mosaici splendenti, ambra ed oro...

La struttura marmorea di ogni brano si sgretola in fragili ed intime costruzioni melodiche cristalline, il suono si presenta sovraccarico, vitale e teso, senza cadere in trappole quali l' eccessiva levigatezza e nitidezza sonora, l' austera, algida e meravigliosa accoppiata che apre e chiude l' opera, "Confirmation (Part One)" e "Confirmation (Part Two) - Germany" troneggia scultorea e trionfale, mai come in questo disco la portentosa voce operistica di Joe Papa è protagonista, al suo apice interpretativo assoluto.

Occorre sprofondare in questi suoni, subirli passivamente...in "Byways" echi aeriformi sospesi sorreggono vocalizzi mesmerici e svolazzanti, "Tides Of Heaven" pare sospesa tra contorsioni rumoristiche e carezze melodiche rabbrividenti, vi è l' intimità pianistica consacrata alla decadenza di "Scourging Ground", in "Healing Time" il sublime martellamento noise si fa lugubre, impervio, sfigurato da svettanti e solenni sonorità stile peplum.

"Faith", "A Silken Barb" e "The Vigil": irti drappeggi melodiosi aderenti a codici di bellezza sconosciuti, solenni e micidiali nel loro incedere enfatico, altisonante.

La sacralità nuda e totalizzante della "nuova preistoria"... un sudario bruciato imbevuto d' etere e macchiato di sperma, ricoperto da rose scarlatte.

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