A non appena un anno di distanza dal fortunato "Cruelty and the Beast" , disco che porta i Cradle of Filth al meritato successo, la band del Sig. Dani Filth si prepara oltre che a godere delle glorie avute (tra queste quella di essere popolari più dei colleghi Dimmu Borgir), a focalizzare l'attenzione su quale direzione far confluire i propri lavori futuri . In attesa di quello che poi spunterà in Midian, i COF sfornano un E.P. (datato 1999) di transizione tra il vecchio ed il nuovo, ed il risultato è "From the Cradle to Enslave", con un titolo confezionato quasi a simboleggiare che l'aura oscura della band renda schiavi fin dalle origini.
Si parte con la omonima traccia che dà il nome all'album: l'impatto non devia molto con quello che di solito siamo stati abituati a sentire, e cioè quel mix di black, trash alla tedesca e un pò di gothic onirico. La Presenza dei cori femminili ed in particolare della fedele vocalist Sarah Jezebel Deva impreziosiscono di pathos questo pezzo, che alterna parti lente a parti veloci e aggressive sapientemente suonate dall'ex At The Gates Adrian Erlandsonn, membro dei COF stabile dopo l'abbandono del rimpianto Nicholas Barker. La seconda traccia "Of dark blood and F**king" conferma quanto detto sopra, solo un pò più violenta e "blackie". Ma le vere sorprese devono ancora arrivare con "Death comes ripping ", una cover dal sapore hardcore dei Danzig, ma che i COF rendono sua, e la preziosissima "Sleepless" altra cover degli Anathema, dove il giro di basso di Robin Graves coadiuvato dalle tastiere di Lector Smith cullano la strofa fino ad un esplosione del ritornello, dove le chitarre di Gyan e Stuart stridono assieme alla voce tagliente di Dani Filth. Restano ancora una song sperimentale come "Perverts church ( from the cradle to deprave)" figlia di un processo "elettronicamente" perverso ad opera sembra di Nick Barker (non pochi hanno storto il naso per questo esperimento techno/dance), ed una riproduzione live di discreta qualità di "Funeral in Carpathia".
Il disco termina qui e le domanda che ci si pone di più è (era): quale sarà la direzione da prendere per i COF dopo questa parentesi seppur breve? Il tempo darà la risposta in quell'anno 2000, quando uscirà Midian e tutti potranno accorgersi dei progressi fatti dai vampiri inglesi. Infine si consiglia questo carino E.P. ai fans della band, ma anche ai non fans, a patto che giudichino i COF dagli altri lavori e non da questo.
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