Leggendo i commenti ad una mia precedente recensione, uno stimato fruitore del nostro sito faceva un accenno ai Joy Division. Inseguendo le mie meditazioni, abbracciavo quei critici che considerano come nell'ultimo quinquennio, con le evoluzioni dell'elettronica, siano favorite le rivisitazioni di quegli artisti che, per caratteristiche delle loro sonorità, si lasciano amabilmente campionare.
I Joy Division, smorzati nell'incedere, con il loro suono cupo, quella voce tanto delicata quanto elegiaca, non vi si prestano e la nostra epoca li penalizza.

I Cranes rappresentano, o rappresentavano, a mio avviso, la migliore proposta degli anni novanta su quella strada.
Nell'86 fanno uscire una demo che ci fa abbastanza chiaramente pensare ai Joy Division; da "Self non Self" cominciano a distaccarsi: compare una batteria elettronica un po' troppo stereotipata (il nucleo del gruppo, i due fratelli, suonano solo corde), la voce di Alison Shaw canta, cercano il ritmo, cercano il loro identikit e una buona casa discografica.
Ottenutala, danno in stampa "Whings of Joy", notevole disco, improntato sulla sinergia tra i due strumenti della pure bella Alison: la voce, qui finalmente zuccherina, e il basso, molto presente e mai affaticante. Il fratello segue, con la chitarra opportunamente tagliente ed effettata.

Perché mai dovrei ammalarmi di cancro e rischiare di essere tagliato per scrivere tanto sulle opere precedenti?
Perchè con l'album in discussione, "Forever", uscito dopo due anni (troppi per una band in fase di lancio) di difficile maturazione, rappresenta il loro culmine e la loro fine (prematura?): la batteria, dove c'è, è decentemente suonata e disegna quadrati in modo preciso; la chitarra è composta e il basso l'accompagna disciplinatamente; larghi giri di sol maggiore e a tratti compare la melodia con la voce di Alison, che nel frattempo è diventata una fregna da paura, a catturarci.
Addirittura, dopo il terzo ascolto, dalla traccia 6, compare un flebile profumo... Per le letture più superficiali, sembra che i Cocteau Twins non abbiano neanche finito di definire uno stile, che abbiano trovato nei Cranes il loro contraltare. E allora? E i Joy Division?

Ascoltate attentamente i brani di Forever ed accorgetevi di questo: qui la voce di Alison ha qualcosa di diverso: non canta, piange. Dopo 6 ascolti, dalla traccia 8 in poi, viene da piangere, e non certamente per stanchezza.
Dopo aver esasperato chi li seguiva con i loro continui cambiamenti ad ogni album, fallito il successivo "Loved", i Cranes sono finiti nel dimenticatoio.

Consiglio per l'ascolto: procuratevi "Forever" e "Closer" dei Joy Division (che dovreste già conoscere), ascoltate la traccia 7 di quest'ultimo e poi la traccia 3 di Forever; finita l'operazione stoppate tutto e siete pronti per ascoltare Forever dall'inizio, in maniera rigorosamente ripetuta, senza limite di tempo.

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